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Pescara, 24/11/2024
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Data: 05/11/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Freni a disco, gomme, gasolio: prezzi gonfiati e gare truccate

A gennaio Atac avrà un nuovo fornitore per il gasolio. Il bando è stato aggiudicato alla Q8 attraverso una gara pubblica. Salta quindi il vecchio fornitore, che oggi garantisce all’azienda di trasporto pubblico 15 milioni di gasolio da autotrazione al mese, circa 160 milioni l’anno, e che ha minacciato di interrompere gli approvvigionamenti. Lo stesso fornitore finito in un’inchiesta interna commissionata da Atac nel 2011 a quattro superperiti che hanno denunciato numerose anomalie proprio nella fornitura del carburante e nella fatturazione. Ma nella pancia di Atac restano decine di fascicoli oscuri, che tracciano un sistema di malaffare durato almeno un decennio.
OPERAZIONI CREATIVE
Alla fine dell’esercizio 2011 viene avviata un’analisi, su indicazione del collegio sindacale, di pulizia contabile. Vengono individuate nei conti «fatture da ricevere» e «note di credito». Il saldo è negativo per 35 milioni di euro. L’ipotesi dei revisori è che i bilanci di almeno 5 anni siano falsati. Ma la lente della Finanza che quest’anno è entrata in Atac, ha all’esame almeno 100 milioni di fatture dal 2005 al 2012. Finiscono indagati alcuni super dirigenti ai quali viene pure ritirato il passaporto.
Scavando nel passato salta fuori la questione di Bank of Ireland che fece perdere ad Atac 7,5 milioni di euro. Un’operazione perfezionata dall’allora ad di Trambus, Filippo Allegra e dal dirigente Fausto Concezzi. Nel 2006 vennero acquistati, con i soldi del Tfr dei dipendenti, titoli obbligazionari emessi dalla banca irlandese Jp Morgan con scadenza nel 2021 per 20 milioni di euro a un valore incongruo. Morale, quasi 8 milioni di mancate plusvalenze.
La Us Cross boarder lease, invece, fu concepita nel 2003 dal cda: una sorta di vendita fittizia della flotta per ricavarne un prestito. All’epoca il sindaco era Walter Veltroni e presidente Mauro Calamante. All’azienda costa un esborso di 28 milioni di euro.
ANOMALIE
Una gara di 10 milioni di euro truccata per la manutenzione della metro, perché nell’attribuire i punteggi alla famosa Ansaldo Breda, che aveva costruito i treni, era diventata praticamente «un’officina di paese». Così la gara era stata affidata alla concorrente Bombardier. Tutto fu poi annullato. Anomala nel 2011 la gara per le pulizie con un valore di base d’asta pari a 95 milioni di euro. L’importo da un anno all’altro aumenta del 30%, ma la ditta che se lo aggiudica, la Ati, offre un ribasso del 3,71%: un’offerta sospetta per un difetto di ribasso. E ancora: nel 2010 una cricca interna ad Atac decide di acquistare con «urgenza» migliaia di freni a disco per i treni della metro, pagandoli circa 7mila euro ciascuno. Ma una perizia tecnica stabilisce che costano solo 1.700 euro l’uno. Altro appalto, altra inchiesta. Siamo nel 2012. Stavolta sotto la lente finisce la fornitura degli pneumatici su cui viaggiano gli oltre 2mila bus della flotta. Per i periti le forniture sono disastrose: pneumatici vecchi, mal riparati, alcuni a rischio scoppio. Tutto documentato, ma anche qui non accade nulla.
CONSULENZE D’ORO
Si aggiungono consulenze d’oro per 20 milioni di euro, tra cui compaiono decine di studi legali, che nonostante i 60 avvocati assunti tra il personale di Atac, forniscono consulenze per ogni cosa. Ma non evitano ad Atac di firmare contratti di fornitura capestro, mal congeniati, dove a rimetterci è sempre e solo l’azienda di Tpl. Milioni di euro di mancati incassi, infine, dalla falsa bigliettazione che tiene ancora banco nei corridoi della Procura. L’ultima truffa è un imbroglio che galleggia su tre soggetti: Atac, una ditta privata di trasporto disabili e Ifitalia una società che fornisce servizi finanziari. False fatture per 7 milioni. Ma stavolta in Atac, prima di pagare, qualcuno nel dubbio ha chiamato al Finanza.

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