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Pescara, 24/11/2024
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05/11/2014
Il Messaggero
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«Così cambia il 730, anche spese mediche e non servirà il Caf». Parla l’ad di Sogei, Cannarsa: dipendono
da lui i 20 milioni di modelli precompilati |
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Parla il numero uno di Sogei, la società pubblica che dovrà compilare 20 milioni di dichiarazioni. Immobili e spese sanitarie gli ultimi nodi ROMA Cristiano Cannarsa è il signore che il prossimo anno dovrà compilare 20 milioni di dichiarazioni dei redditi. Cannarsa guida la Sogei, la società controllata dal Ministero dell’Economia che è partner tecnologico dell’Agenzia delle Entrate e a cui è stato affidato il compito di mettere a punto il 730 precompilato. Anche perché Sogei è l’unica a poterlo fare, visto che gestisce le principali banche dati della Pa: dall’anagrafe tributaria (quella che contiene tutti i dati delle dichiarazioni) a quella dei conti correnti, con i 600 milioni di rapporti bancari degli italiani. Ingegner Cannarsa, le dichiarazioni precompilate dovranno essere pronte per il prossimo 15 aprile. I tempi sono stretti... «I tempi sono più che stretti, direi. Ma, sotto la guida dell’Agenzia delle Entrate, ce la faremo. Quest’anno siamo riusciti a lavorare 18 milioni di dichiarazioni in una sola settimana. Pensi che solo tre anni fa ci avremmo impiegato qualche mese». Che dati inserirete in automatico il prossimo anno? «Tutti i redditi da lavoro (i Cud arriveranno entro il 7 marzo) e le rendite catastali degli immobili. E poi i dati che entro il prossimo 28 febbraio ci invieranno banche e assicurazioni su mutui e polizze vita e infortuni, che fanno parte del quadro E degli oneri detraibili e deducibili, inclusi i contributi per le colf. Ci saranno anche le detrazioni per le ristrutturazioni, a meno che non si tratti della prima rata delle dieci che si possono scaricare. In questo caso dovrà essere inserita manualmente». Cos’altro si potrebbe essere chiamati ad inserire? «Nel quadro E il primo anno si dovranno aggiungere le spese sanitarie per chi ha diritto alla detrazione. Circa 11,5 milioni di contribuenti attualmente le indicano. Anche le spese per istruzione, le erogazioni liberali, ancora non ci sono, ma dal 2016 saranno presenti». La dichiarazione precompilata non arriverà a casa, ma sarà consultabile on line. Non temete che possa essere comunque un sistema complesso? «Si accederà dal sito dell’Agenzia delle Entrate, dove la dichiarazione sarà consultabile in modo sicuro. Oggi sono registrati 1,5 milioni di contribuenti. Il meccanismo prevede l’iscrizione per ottenere le credenziali, una parte delle quali viene inviata a casa. Abbiamo il tempo per rendere queste operazioni più semplici». Non è che alla fine, come in molti sostengono, bisognerà comunque rivolgersi ai Caf? «Vede, questo processo serve a semplificare i rapporti tra Fisco e contribuenti. Chi vuole può tranquillamente continuare ad utilizzarli. Ma le assicuro che non c’è necessità, il sistema è semplice, basta aprire le schermate e inserire i numeri. Non ha le complessità del 730 cartaceo». Chi accetta la precompilata e non modifica i dati non avrà controlli fiscali. Anche questo un bel vantaggio? «Direi di sì, senza dubbio. Ma i dati sui fabbricati andranno comunque verificati». In che senso? «Nel corso del 2014 potrebbero essere avvenute delle compravendite di immobili. Dovrà essere il contribuente a controllare che nella precomiplata i dati siano esatti. Nel caso in cui non lo fossero, perché non allineati con quelli presenti nel Catasto e nelle Conservatorie, il contribuente è tenuto a integrare il dato. Su questo servirà ancora la sua collaborazione. E dunque per quanto riguarda gli immobili, il contribuente rimane accertabile, nonostante la precompilata. Riuscirete ad allineare anche queste banche dati? «Assolutamente, tenga conto che siamo solo al primo anno. Un po’ di rodaggio è necessario». Dal 2016 è previsto l’inserimento anche delle spese sanitarie, anche qui il dubbio è: ce la farete? «Certo, con la tessera sanitaria già registriamo spese farmaceutiche, visite ospedaliere, analisi di laboratorio...» Ma mancano le visite private.. «Le visite specialistiche, con le relative fatture, entrano nel sistema dello spesometro. Saranno comprese» Il premier Matteo Renzi ha annunciato il progetto di un Pin unico per la Pa. Quanto ci vorrà a costruirlo? «Non molto se le amministrazioni rinunciano al concetto che i dati sono di loro esclusiva proprietà». Sono tre anni che lei guida Sogei. Che bilancio dà della sua attività? «Sogei era una realtà di grande valore tecnico offuscata da vicende giudiziarie. Abbiamo diradato queste nubi e fatto emergere solo il valore. Oggi è una società efficiente, dotata di personale con elevatissima specializzazione, e che in tre anni ha tagliato le spese e distribuito 80 milioni di utili netti al ministero dell'economia, facendo oltre 100 milioni di investimenti in autofinanziamento»
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