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Pescara, 24/11/2024
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Data: 06/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Il pasticcio Filovia - Pescara: Filovia torna al via, Del Vecchio: «Fermare lavori». Nuovo appello dell’associazione Carrozzine Determinate contro il progetto «Troppe barriere architettoniche nella strada parco, spreco di denaro pubblico»

PESCARA - Il comitato per la Via, la Valutazione di impatto ambientale delle opere pubbliche della Regione si occuperà domani del contestato progetto della filovia di Pescara.
L’appuntamento segue quello del 2008, quando il comitato decise che una Via non occorresse per l'opera in corso, e quello del 2012, in cui prescrisse
"Dopo le tante voci che sono circolate in questi giorni sui lavori della filovia - scrive in una nota il vicesindaco di Pescara Enzo Del Vecchio - è emerso in maniera indiscutibile che il progetto del Filò, non è rappresentato solo dal lotto Montesilvano-Pescara, ma anche da altri lotti che collegano Pescara con l'aeroporto e Francavilla. Una condizione, questa, che di fatto mette totalmente in discussione la procedura di screening di Via, in corso di predisposizione sul primo lotto da parte del competente Comitato regionale, ma dallo stesso successivamente sospesa.
Una "scoperta" che oggi, invece - prosegue il vicesindaco - diventa il punto nevralgico dell'intera infrastruttura, in quanto il comitato di Via stesso in data 1 settembre 2013 con giudizio n. 2275 aveva posto come indispensabile, proprio nell'eventualità che i lotti fossero più di uno, che doveva essere valutato il "cumulo" degli effetti prodotto dai diversi lotti, sottoponendo quindi alla procedura di VIA l'intera infrastruttura".
"Tale assunto è stato ribadito dall'Ufficio regionale di Valutazione ambientale con nota del 22 ottobre scorso, con cui si invita la Gtm a sospendere la conferenza di servizi già convocata e rinviare il tutto all'esito delle valutazioni che il Comitato di Via avrebbe assunto il prossimo 6 novembre, ovvero domani.
Ci troviamo di fronte alla solita incertezza di una politica che non ha voluto mai decidere prima di ogni iniziativa e che oggi, anche in questo caso, rischia di produrre effetti pesanti sia per i lavori fatti, sia per quelli che si dovrebbero ancora fare. In virtù della confusione che si è generata, abbiamo ritenuto di dover richiedere al Comitato di VIA di sospendere tutte le attività in essere che la società di trasporto pubblico Gtm sta portando avanti sulla strada parco, fin quando non sarà stata fatta chiarezza sul percorso, sulle modalità e sugli effetti che questa infrastruttura porta con sé".
Accoglie con favore la notizia l'esponente di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo.
"Il fatto che il Comitato Via regionale torni a occuparsi nella seduta di domani della vicenda della filovia conferma quanto abbiamo sostenuto al momento della sentenza del Tribunale amministrativo regionale nel luglio scorso alla quale erano seguite le diffide inviate da residenti e ambientalisti allo stesso Comitato: il comitato Via si è reso responsabile, sotto la presidenza del direttore Antonio Sorgi, di una serie di pronunciamenti la cui irregolarità è stata evidenziata non solo da noi ambientalisti ma dai periti incaricati dalla Procura di Pescara e dalla stessa Unione Europea".
"In quella sentenza il Tar respingeva ricorsi dei cittadini e del Wwf ma lo faceva mettendo in risalto il pasticcio surreale che caratterizza questo appalto milionario: in sintesi il tribunale amministrativo sentenziava che mancava un 'provvedimento espresso concludente' da annullare in quanto 'le opere devono completare iter procedimentale che indica come passaggio lo screening per la Via'.
Infatti, come ampiamente chiarito dal Tar, dai periti della Procura e la stessa Unione Europea, l'opera si è andata realizzando senza prima essere stata sottoposta alla preliminare valutazione ambientale e il procedimento di screening di Via è stato avviato per intervento dell'Unione Europea (grazie a un esposto del Wwf!) quando i lavori erano già in corso".
"La procedura che doveva precedere l'inizio dei lavori sarebbe in 'fase interlocutoria non conclusiva' - aggiunge Acerbo - ma i lavori sono andati avanti con un notevole dispendio di risorse pubbliche per responsabilità della società di trasporto pubblico Gtm, della Regione e ovviamente del Comitato Via. Il paradosso - conclude - è che nonostante sia evidente l'iter illegittimo il comitato V.I.A., presieduto per anni da Antonio Sorgi, ha lasciato andare avanti i lavori pur essendo l'opera priva del titolo autorizzativo”.

Nuovo appello dell’associazione Carrozzine Determinate contro il progetto «Troppe barriere architettoniche nella strada parco, spreco di denaro pubblico»

MONTESILVANO Il comitato regionale per la Valutazione d’impatto ambientale si pronuncerà oggi sulla filovia. Alla vigilia della riunione del comitato, il presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, Claudio Ferrante, è tornato a parlare di Filò e di barriere architettoniche, auspicando la realizzazione di un’opera fruibile a tutti. «Il 15 gennaio e il 4 luglio 2014, insieme con il Wwf, abbiamo diffidato il comitato di Valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo a sospendere i lavori relativi al sistema di trasporto pubblico elettrificato Pescara-Montesilvano» spiega Ferrante. «La nostra associazione torna a richiederlo anche oggi. Ricordiamo che dopo le sentenze del Tar sono emerse delle criticità tecnico-giuridiche. Il progetto manca, a oggi, del titolo autorizzatorio. Il comitato Via si riunirà proprio per verificare tutto questo». I lavori per la realizzazione di Filò, contesta il presidente di Carrozzine Determinate, «non dovevano essere proprio ripresi e, se il valore della democrazia ha un senso, devono essere immediatamente fermati. È necessario un nuovo progetto che preveda mezzi ecologici più piccoli: solo così si potranno eliminare tutte le barriere architettoniche, avere maggiore sicurezza per tutti i cittadini e anche una vera pista ciclabile». Ferrante ne è certo: l’opera, così come progettata, non è fruibile e non soltanto dai disabili. «Le persone con disabilità, ma anche bambini, anziani, invalidi temporanei e mamme con i passeggini non potranno mai prendere quel filobus, perché vi sono centinaia di barriere architettoniche lungo il tracciato, molte delle quali ineliminabili» chiarisce. «Come pensano di intervenire? Espropriando i terreni? Limitando il passaggio sui marciapiedi a tutti i cittadini? Quell’opera offende la dignità umana, colpisce le pari opportunità, vìola la libertà, l’indipendenza, l’autodeterminazione e non consente l’esercizio del diritto alla mobilità». Ferrante torna a chiamare in causa la Gtm. «Il comitato regionale Via aveva già rimesso alla responsabilità della stazione appaltante Gtm la valutazione circa la necessità improcrastinabile di rendere il servizio di trasporto pienamente accessibile alle categorie sociali più deboli, in analogia alla normativa che disciplina la materia dei lavori pubblici» sottolinea. «Per quanto riguarda la Corte dei Conti, ripetutamente evocata dal presidente della Gtm a mo’ di minaccia, siamo noi a chiedere d’intervenire perché qualcuno ci deve rispondere se è normale sperperare denaro pubblico in questo modo, ossia costruendo centinaia di barriere architettoniche».

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