ROMA In un clime incandescente, con i senatori dei Cinque Stelle sdraiati sui banchi del governo e poi con le mani alzate macchiate di inchiostro a rappresentare il petrolio, la fiducia sul decreto Sblocca Italia è passata con 157 voti. Il provvedimento, dunque, supera l’esame del Senato dopo essere già stato approvato alla Camera. Lo Sblocca Italia è un decreto che contiene misure che vanno dallo sblocco dei cantieri, che partiranno con tempi certi, agli interventi per le calamità naturali, passando per le semplificazioni per l'edilizia, la banda larga e ultralarga, l'ammodernamento delle ferrovie e le concessioni autostradali. Ed è proprio su queste ultime che si sono concentrati i maggiori attacchi da parte delle opposizioni, con l’accusa al premier Matteo Renzi di aver favorito anche il gruppo Gavio, uno dei finanziatori della cena milanese di questa sera.
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Tra le norme ci sono quelle del cosiddetto «pacchetto casa», la parte del provvedimento che, secondo le intenzioni del governo, dovrebbe riuscire a rilanciare il mercato immobiliare. Chi compra una nuova casa o un appartamento ristrutturato da un costruttore, potrà contare su uno sconto del 20 per cento in otto anni fino ad un importo massimo di 300 mila euro. L’unico vincolo sarà quello di riaffittare l’immobile per la stessa durata ad un canone calmierato. La disciplina prevista dallo Sblocca Italia riprende il contenuto della legge «Scellier» francese, che dall’inizio del 2009 consente una deduzione del 25% dal reddito imponibile sul valore di acquisto di immobili dati in locazione (tetto massimo di 300.000 euro, quote di nove anni). La detrazione è scesa al 13% nel 2012, ma è risalita al 18% nel 2013, e tale aliquota varrà fino al 2016. Ma il vero simbolo del provvedimento è la cantierizzazione immediata delle grandi opere: dall’alta velocità Napoli-Bari (prima pietra entro novembre 2015) alla Palermo-Messina-Catania.L’obiettivo è dimezzare i tempi di percorrenza delle tratte. Michele Elia, amministratore delegato di Ferrovie, sarà commissario. Sbloccate anche le infrastrutture aeroportuali. Una delle principali novità arrivata dopo il dramma dell’alluvione di Genova, sono è l’avvio delle opere anche in presenza di ricorsi. D’ora in poi le opere potranno dunque partire anche se sulla gara è pendente un ricorso del Tar da parte dei concorrenti. Si punta così a velocizzare gli iter amministrativi. Ma il Fondo emergenze nazionali viene rimpinguato solo con 50 milioni (contro i 100 appunto introdotti in commissione). Le risorse dovrebbero essere destinate a tutti i territori colpiti dal maltempo (anche cioè a Trieste, Maremma, Parma). Via libera anche agli investimenti per la rete internet ultraveloce. Nel decreto è stato inserito uno conto fiscale «del 50%» per chi investe nelle «aree bianche» in banda larga, anche in città dove una infrastruttura è già presente. Obbligatorio da metà 2015 per gli edifici di nuova costruzione prevedere canaline per i cavi in fibra ottica. Arriverà inoltre, «entro 90 giorni», un «disegno strategico» che tenga insieme «porti, interporti e ferrovie» prevedendo distretti e accorpamenti, «per una gestione più razionale e non concorrenziale».