Russo (Gtm): giustizia è fatta. Gli ambientalisti: faremo di nuovo ricorso al Tar
PESCARA «L’autorità competente dispone l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale». Sono le parole tombali, almeno per quanto riguarda il primo lotto (i lavori già realizzati) che ieri pomeriggio il comitato di Via (Valutazione di impatto ambientale) della Regione ha posto sull’impianto Tpl a innovazione tecnologica esistente tra Pescara e Montesilvano. In altre parole, i lavori per la filovia, in corso di realizzazione sulla Strada parco, per conto della Gtm, la Gestione dei trasporti metropolitani, andranno avanti, in quanto non necessitano di una valutazione di impatto ambientale, come d’altronde già deciso dallo stesso comitato l’anno scorso, l’11 settembre, quando aveva stabilito la «non demolizione delle opere». Un giudizio, quello di ieri del comitato presieduto da Walter Gariani, dirigente della Regione, che ribadisce anche le prescrizioni ai lavori previste nella decisione del settembre del 2013. In particolare, è stato sottolineato, si dovranno abbattere le barriere architettoniche (lavori che il presidente della Gtm, Michele Russo, ha fatto sapere di aver fatti già eseguire), attuare un monitoraggio del traffico, in aggiunta a un controllo sulle emissioni di anidride carbonica, a fine opera. Dunque dovrebbe essere arrivata la parola fine sulla querelle, che ha visti contrapposti da un lato Wwf e Comune di Pescara - i quali, rispettivamente, avevano inviata una diffida nel luglio scorso, e una nota due mesi dopo, che segnalavano ulteriori lavori sulla Strada parco, a loro avviso però non muniti delle necessarie autorizzazioni - e dall’altro la Gtm. Nessuna decisione invece è stata presa sul secondo e terzo lotto della filovia, con capolinea Aurum e aeroporto, in quanto i progetti devono essere ancora presentati. Oltre ai 35 milioni dell’Unione europea già investiti per il primo lotto, infatti adesso si attende il bando per gli altri due lotti, per i quali sono stati già stanziati altri 25 milioni. Una decisione, quella del comitato di Via, che il presidente della Gtm, Russo, si attendeva. «Non sono per niente sorpreso del giudizio espresso oggi (ieri, ndr) dal comitato di Via. L’avevo già detto. Ora però», ha aggiunto polemicamente, «qualcuno dovrebbe chiedere agli ambientalisti e agli esponenti dell’attuale maggioranza del Comune di Pescara se finalmente sia arrivato il momento di tacere e di farci lavorare. Per fortuna», ha aggiunto riiferendosi al vicesindaco, «che non è stato dato seguito alla richiesta di Enzo Del Vecchio, il quale aveva auspicato di fermare i lavori. Ci sarebbero stati 20 milioni di danni che avrebbero colpiti le tasche dei contribuenti». Un appello, quello di Russo, alla parola fine, che però non è stato accolto dal Wwf, da Carrozzine determinate e dai comitati Oltre il gazebo no filovia e Utenti Strada Parco, i quali non solo hanno parlato di mera «sanatoria», in riguardo alla decisione del comitato di Via, ma hanno rilanciato annunciando un nuovo ricorso al Tar. Da parte sua, il sottosegretario alla presidenza dellla Regione, Camillo D’Alessandro (Pd) ha detto: «La direzione Trasporti delal Regione sottoporrà l'infrastruttura denominata Filovia nella sua interezza alla procedura Via, poiché è stata tecnicamente richiesta per la procedibilità da parte del Comitato. Sarà premura della Regione la tempestiva trasmissione documentale necessaria per la fruttuosità della apposita convocazione dedicata». Infine, per Guerino Testa, consigliere comunale e provinciale di Ncd a Pescara, «ora la giunta di centrosinistra dovrebbe chiedere scusa».