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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/11/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Rischio idrogeologico la sfida dell’Abruzzo. L’emergenza nazionale e la paura per il territorio più volte flagellato

PESCARA Da Genova a Carrara: piove, e l'Italia finisce sott'acqua. Anche l'Abruzzo vive sotto la minaccia costante del temporale, seguito quasi sempre dalla beffa di un arcobaleno buono solo per le foto su facebook, e dalle richieste dello stato di calamità naturale che arrivano dai sindaci. Un territorio fragile, dove le frane e le piene dei fiumi hanno già causato, sin allo scorso anno, ingenti danni all'ambiente, le attività produttive, le infrastrutture viarie e ferroviarie. Basta ricordare che cosa è successo nel Pescarese a dicembre dello scorso anno quando ci fu anche una vittima o il disastro del Teramano dell’alluvione del 2011. Ma l’emergenza, più in generale, è di livello nazionale e la creazione di una struttura di missione specifica da parte della Presidenza del Consiglio (l’attività è documentata regione per regione su www.italiasicura.it) fa ben capire quale sia il livello di gravità in tutto il Paese.
LA NOMINA DEL GOVERNO

Il Governo ha nominato nei mesi scorsi il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, commissario per la mitigazione del rischio idrogeologico. Ma cosa si sta facendo nel campo della prevenzione? Lo scorso settembre è stata creata una Unità speciale per la mappatura dei siti a rischio, realizzata attraverso le segnalazioni dei Comuni e i numerosi sopralluoghi effettuati sul territorio. Dice D'Alfonso: "Stiamo lavorando seriamente. Martedì siamo stati convocati a Roma dal sottosegretario Delrio in occasione degli stati generali per il rischio idrogeologico. Io sarò lì nella doppia veste di commissario governativo e di presidente delle Regione. Abbiamo pronta la mappa".
LA MAPPA DEL RISCHIO

Un appuntamento decisivo, perché si tratta anche di ripartire le risorse del piano nazionale per la prevenzione del rischio, che vale una montagna di soldi: circa un miliardo di euro, di cui 900milioni reperibili attraverso i fondi Fas (il finanziamento europeo destinato alle aree sottoutilizzate) e altri 100 iscritti nel "Fondo Letta" per la gestione delle emergenze. All'Abruzzo dovrebbe andare una quota che si aggira tra i 70 e gli 80 milioni.
L’ALTRO APPUNTAMENTO

Nella giornata di lunedì l'assessore regionale all'Ambiente e alla Protezione civile, Mario Mazzocca, sarà invece a Palazzo Chigi per un altro incontro sul piano nazionale contro il dissesto idrogeologico: "La mappa delle zone a rischio è già sul sito della Regione. In questi mesi abbiamo fronteggiato tante e tali emergenze di natura ambientale da farci dire che quella del dissesto è soltanto una fra le altre".
Oggi Mazzocca ha un ruolo di governo nella giunta D'Alfonso ma non dimentica di essere stato eletto in un partito che si chiama Sinistra, ecologia e libertà: "Certo è che se non decidiamo di trattare meglio l'ambiente, non possiamo pensare che la situazione possa migliorare da sé. Il clima è solo l'elemento scatenante. C'è una evoluzione delle situazioni climatiche negative, ma certi fenomeni esistevano anche in passato". Insomma i danni maggiori sono quelli procurati dall'uomo: disboscamento, modifica degli argini dei fiumi, cementificazione selvaggia. L'assessore conferma: "Sulla mappa che sarà consegnata a Roma sono riportare le situazioni ritenute più a rischio in base alla loro pericolosità. Credo che nella giornata di martedì si procederà a una prima ripartizione dei fondi".

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