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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Servizi per sgomberare la neve, 10 indagati. Inchiesta chiusa: 7 funzionari della Provincia e 3 imprenditori nei guai per truffa, peculato, abuso e falso

L’AQUILA Abuso d’ufficio, truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e falso ideologico in atti pubblici. Queste le accuse alle quali dovranno rispondere, a vario titolo, sette funzionari della Provincia dell’Aquila e tre titolari di ditte che, per conto dell’Ente, hanno svolto servizi di sgombraneve e spargisale. Ai 10, ieri, è stato notificato, dalla polizia giudiziaria del Compartimento polizia stradale per l’Abruzzo, il provvedimento di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura. L’abuso d'ufficio continuato in concorso si configurerebbe, spiega una nota della polizia giudiziaria, «per violazione del principio costituzionale di imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione al fine di avvantaggiare il titolare di una ditta privata affidataria dei servizi sgombraneve e spargisale. Un fatto, questo, avvenuto nell’Alto Sangro. Una vicenda in cui, uno dei funzionari provinciali è risultato titolare dell'incarico di rendicontazione e controllo di una ditta in cui egli stesso aveva una quota in partecipazione. L’accusa di peculato è legata al fatto che gli indagati si sarebbero «appropriati indebitamente di beni dell’amministrazione provinciale successivamente ceduti a terzi». I funzionari indagati avrebbero preso alcuni mezzi e attrezzature spazzaneve e spargisale per cederle a ditte private. In relazione a una pala meccanica semovente, dalle indagini è emersa non solo la cessione senza alcuna formalità in vantaggio di un privato, ma anche il persistere a carico della Provincia delle spese per il pagamento del bollo e dell’assicurazione. Per l’accusa, gli indagati avrebbero, poi, «falsamente attestato l’effettiva omologazione dei mezzi sgombraneve e spargisale in uso alle ditte private. Mezzi risultati privi delcollaudo alla Motorizzazione civile». Infine la truffa ai danni dello Stato, «per aver falsamente attestato operazioni di carattere straordinario nella riapertura di alcune strade (all’Aquila), a seguito dell’abbondante nevicata del febbraio 2012. Operazioni che invece sarebbero state effettuate da una ditta diversa. Con la conclusione delle indagini è stata anche sequestrata una turbina apripista di proprietà della Provincia, ancora in possesso di una delle imprese coinvolte.

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