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Pescara, 24/11/2024
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Data: 07/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
«Uova e fischi contro di me? Io non scappo». Il premier contestato all’Alcatel. All’assemblea dell’Anci: «Mutui gratis per i comuni che investono»

ROMA Fischi, slogan contro il governo, lanci di uova. La lunga giornata di Matteo Renzi, che visita la nuova sede Alcatel Lucent di Vimercate e incontra i sindacati, poi partecipa all’assemblea dell’Anci e in serata va alla cena di autofinanziamento del Pd, comincia con la contestazione degli operai metalmeccanici della Fiom e della Fim che prendono di mira il piccolo corteo di auto blu e costringono il premier a passare da un’entrata laterale dello stabilimento. La contestata visita a quella che viene definita come la “Silicon Valley” della Brianza offre comunque a Renzi la possibilità di tornare nuovamente all’attacco della Ue dopo il battibecco con Jean-Claude Juncker. «Non voglio fare polemiche. Non ho mai detto che la Commissione Ue è un covo di burocrati ma adesso che l’hanno detto loro mi viene da pensare che comincio a crederci» affonda il presidente del Consiglio, che non ha la minima intenzione di fare marcia indietro e insiste sulla necessità di ottenere una maggiore flessibilità da parte della Ue. «Se vogliono uscire dal recinto dorato della burocrazia dicano che tutti gli investimenti che servono per creare innovazione, tecnologia e ricerca vengono tolti dalle catene del Patto di Stabilità». E ancora: «Non si taglia sul futuro...» aggiunge su Twitter il premier, che durante la visita agli stabilimenti Alcatel abbandona la sua creatura preferita, il gufo che «si piange addosso», e sceglie una metafora meno originale: «L’Italia è come il calabrone che vola anche se non dovrebbe volare, e punge pure...». Quanto ai dati diffusi ieri dell’Ocse, Renzi preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno: «I dati sono molto tristi da un lato e incoraggianti dall’altro perché dimostrano che se l’Eurozona cambia si può tornare a crescere». Poi, in serata, si riunisce a Milano l’assemblea dell’Anci e Renzi, davanti ai suoi ex colleghi, torna sulle contestazioni e non risparmia il sarcasmo. «Mi tirano le uova? Sono pronto a fare le crepes. Quando c’è una crisi il presidente del Consiglio deve fare il sindaco, non il coniglio, non deve scappare, deve mettersi in gioco» dice Renzi che, sull’Europa, non rinuncia ad uno scatto d’orgoglio. «L’Italia ha il dovere di essere se stessa, in Europa non trattiamo, noi siamo. L’Europa è casa nostra...» scandisce il premier, che annuncia per lunedì prossimo una riunione del Consiglio dei ministri dedicata alla riforma del catasto. Quanto ai risparmi imposti con la legge di stabilità, i sindaci possono stare tranquilli. «Non sarà consentito che i tagli di costi decisi per le Regioni possano ridurre i servizi dei Comuni» assicura per poi aggiungere: «Proporremo mutui gratis per i Comuni che hanno la possibilità di fare nuovi investimenti». Il premier affronta anche il capitolo più spinoso, quello della sanità, e fa capire che i tagli dovranno essere mirati: «Sulla sanità voglio dire con chiarezza che vogliamo i costi standard e che non vogliamo ridurre i servizi ma le Asl».

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