PESCARA Doveva essere già abbastanza chiaro, ma adesso lo è in modo definitivo: non si possono elargire contributi pubblici ad aziende pubbliche. Sono aiuti di Stato non autorizzati, in contrasto con i principi dell’Unione Europea sulla concorrenza. E non fa niente se la Regione li aveva deliberati (circa 6 milioni di euro) per salvare quest’estate da morte sicura la Saga, la società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo. Sono sempre aiuti di Stato che adesso la Regione deve riprendersi e trovare il modo corretto di riassegnarli alla Saga entro il 2014. Perché altrimenti l’aeroporto correrebbe, sì, il rischio di chiudere e di non attrarre più di conseguenza quegli investitori privati che invece la Regione va cercando. Quei 6 milioni la giunta D’Alfonso li aveva deliberati a luglio per ricapitalizzare la società di gestione. Sei milioni che, come precisa il presidente Saga Lucio Laureti (che è anche docente di Economia), vengono riversati alle compagnie low cost per abbattere i costi/passeggero, ma che la Corte Costituzionale ha detto che così non si possono dare. E’ la quarta volta che la Consulta boccia i rapporti Regione-Saga, e questa volta lo ha fatto per correlazione con la bocciatura della precedente legge del 2013, risalente all’ex giunta Chiodi, malgrado il governo avesse deciso di non impugnarla. Risultato: si deve ricominciare tutto daccapo. E niente 6 milioni alla Saga, per ora. Così, mentre il consigliere regionale M5S Domenico Pettinari ricorda di aver gridato in commissione e in Consiglio contro la norma, di aver chiesto di vederci chiaro sui presunti debiti Saga, ma che ogni richiesta era stata disattesa, in Regione si lavora attorno alla strada più breve per poter sbloccare la situazione. «L’unico modo di uscire da questo equivoco generale è di rifare la legge regionale secondo le linee guida europee che indicano come, quando e quanto le Regioni possono dare agli aeroporti per 5 anni», suggerisce Laureti, «credo che la giunta abbia volontà e strumenti per fare questo. Anche perché così la Saga andrebbe finalmente verso 5 anni di tranquillità». Il sottosegretario alla giunta Camillo D’Alessandro conferma il nuovo percorso e sottolinea come il problema sia nato in virtù delle precedenti leggi del centrodestra: «Dobbiamo correre dietro ad una precedente attività legislativa incerta e accompagnata da un'incredibile disattenzione, che ha rappresentato il modus operandi del precedente governo regionale». I consiglieri regionali del centrodestra Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri correggono il tiro e prediligono la linea soft: «Di fatto l’Abruzzo facile e veloce che vuole D’Alfonso è incappato negli stessi problemi che hanno interessato il governo regionale di centrodestra e interessano purtroppo tutte le altre regioni. Non riguardano certo l’efficienza dell’Abruzzo ma l’Europa e tutto l'insieme di norme, regolamenti che rappresentano veri e propri ostacoli burocratici. Ma ora quel che conta è salvare l’aeroporto».