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Pescara, 24/11/2024
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08/11/2014
AbruzzoWeb
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Aeroporto Pescara: bocciata legge dalla Consulta, futuro a rischio. No della corte costituzionale alla ricapitalizzazione da 5,3 milioni. |
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PESCARA - Tutto da rifare per l’Aeroporto d’Abruzzo di Pescara: la Corte costituzionale ha infatti dichiarato l’incostituzionalità della legge regionale che autorizzava la ricapitalizzazione della Saga, società di gestione dello scalo pescarese, per 5,3 milioni di euro, come emerge dalla sentenza depositata oggi.
Nonostante la mancata impugnazione da parte del governo Renzi, anticipata da questo giornale a settembre, nell’esaminare la questione di costituzionalità della precedente legge regionale che attribuiva un contributo per il piano marketing alla struttura, per correlazione la Consulta ha esaminato anche la recente norma che aveva cambiato la natura da contributo ad aumento di capitale della Saga, la 34/2014.
E proprio ragionando su questa recente normativa, i giudici delle leggi hanno evidenziato lo stesso difetto delle precedenti a cui si era cercato vanamente di ovviare: violazione della normativa sugli aiuti di Stato.
La bocciatura comporta effetti nefasti e concreti, la cancellazione della legge e il venir meno della copertura finanziaria a un aumento già in corso e deliberato dall’assemblea dei soci, in particolare dal socio di maggioranza, la Regione Abruzzo.
L’ente, infatti, nella recente ricapitalizzazione si è impadronito quasi per intero del capitale sociale della Saga, essendo l’unico che ha versato quattrini e avendo ridotto al lumicino la presenza nella compagine sociale del Comune di Pescara e degli altri enti pubblici, operazione che ha praticamente trasformato quello pescarese in un aeroporto pubblico.
Un bel pasticcio a cui non sarà facile porre rimedio perché ora la Regione non può trasferire le risorse e se lo avesse già fatto dovrà recuperarle.
L'amministrazione, comunque, non si arrende: nell'attribuire (come di consueto) le colpe della vicenda al precedente governo di centrodestra, il sottosegretario alla Presidenza della Regione Camillo D'Alessandro, ha annunciato che presto verrà varata una ennesima, nuova normativa. TRE NORME BOCCIATE DALLA CORTE
Le norme dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale sono ben tre in una sola sentenza.
In primis, la legge 55/2013, ovvero la Legge europea regionale, quella che serve a recepire gli obblighi comunitari imposti dalla Ue alle amministrazioni statali e locali, che all’articolo 38 varava un piano marketing casualmente dello stesso importo dei fondi necessari, in questo caso 5,7 milioni di euro.
Curiosamente questa legge era stata impugnata dal governo di Enrico Letta nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri della sua breve storia, pochi minuti prima delle dimissioni.
Secondo provvedimento cassato, la legge 14/2014, varata a marzo dal centrodestra uscente al governo della Regione alla vigilia delle elezioni regionali, per la verità un po’ in sordina, tanto che se n’è saputo solo molti mesi più tardi, quando il centrosinistra di Luciano D’Alfonso ne ha approvata una simile.
E proprio questa legge, la 34/2014, approvata a luglio, rappresenta la terza norma su cui la Consulta ha fatto calare la sua scure. “INTERVENTI INCIDONO SUGLI SCAMBI TRA STATI UE”
Per i giudici delle leggi Paolo Maria Napolitano (presidente), Aldo Carosi (redattore) e Gabriella Paola Melatti (cancelliere), “quanto all’art. 38 della legge reg. Abruzzo n. 55 del 2013, è evidente che l’intervento ivi previsto risulta analogo a quello, consistente in un contributo per la Valorizzazione ed internazionalizzazione dell’Aeroporto d'Abruzzo, già dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla sentenza n. 299 del 2013” e quindi va ritenuto incostituzionale.
Di conseguenza, anche gli interventi della seconda norma “sono potenzialmente idonei a incidere sugli scambi tra gli Stati membri e a concedere un vantaggio all’ente beneficiario, che vedrebbe incrementata la sua competitività non per effetto di una razionalizzazione dei costi e dei ricavi, bensì attraverso il conferimento pubblico di risorse destinate alla ricostituzione del capitale della società e all’esercizio del diritto di prelazione sulle quote degli altri soci rimaste non optate”.
In considerazione della “inscindibile connessione esistente con le norme oggetto della presente declaratoria d’incostituzionalità”, quest’ultima viene estesa "in via consequenziale" anche alla terza legge, che “ha stabilito un diverso finanziamento dei caducati interventi previsti dall’art. 7 della legge reg. Abruzzo n. 14 del 2014”. LE REAZIONI
D’ALESSANDRO: “ANCHE QUESTO E’ COLPA DI CHIODI”
“Prima o poi finiranno gli effetti della passata legislatura, ma fino a quando ciò non accadrà dobbiamo correre dietro a una precedente attività legislativa incerta e accompagnata da un’incredibile disattenzione, che ha rappresentato il modus operandi del precedente governo regionale: si fanno le leggi, vengono impugnate, non ci si difende davanti alla Corte Costituzionale”.
Così il consigliere regionale, sottosegretario alla Giunta regionale, Camillo D’Alessandro.
“È esattamente quello che è successo nel caso più volte dibattuto della Saga, che ha visto il pronunciamento della Consulta dichiarare illegittime - ovvero incostituzionali - due delle precedenti norme approvate dalla passata legislatura ed esattamente l’art. 38 della legge regionale n. 55 del 18/12/2013 nonché l’articolo 7 della legge regionale n. 14 del 27/03/2014”.
Ma la Consulta ha depennato anche una legge approvata dal centrosinistra.
“Abbiamo provveduto a inizio legislatura, nel mese di luglio, quale priorità fondamentale - ricorda infatti D’Alessandro - ad approvare la nuova legge al fine di regolarizzare la fonte di finanziamento, legge che non ha avuto alcun rilievo dal Consiglio dei ministri nell’apposita seduta di esame prevista dalla Carta, e dunque non ha subìto l’impugnazione, ma di fatto oggi viene trascinata dal recente pronunciamento della Corte Costituzionale, per via del pronunciamento avente a oggetto le pregresse norme osservate dal Consiglio dei Ministri”.
“PRESTO UNA NUOVA LEGGE”
“Alla luce dei nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree della Commissione europea (2014/C 99/03) e delle linee guida del ministero dei Trasporti emanate il 2 ottobre scorso stiamo provvedendo a definire una nuova iniziativa legislativa”, svela poi.
“Abbiamo portato il caso sui tavoli nazionali, in particolare alla Conferenza delle Regioni, che ha accolto l’esigenza dei nostri rilievi e ha istituito un tavolo tecnico nazionale per affrontare la questione non più in solitudine istituzionale come oggi, ma attraverso la predisposizione di un regime quadro nazionale”, conclude D’Alessandro.
PETTINARI (M5S): “L’AVEVAMO DETTO E TANTO E’ STATO”
“Avevamo gridato in commissione e in consiglio contro questa norma, avevamo chiesto di vederci chiaro sui presunti debiti della società Saga Spa, ma ogni nostra richiesta è stata disattesa costringendoci ad un voto contrario. Tra le nostre contestazioni c’era proprio il rischio di incorrere in un giudizio di incostituzionalità e tanto ne è stato”.
A rilevarlo è il consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari, commentando la dichiarazione di incostituzionalità da parte della Consulta della legge regionale che autorizzava la ricapitalizzazione della Saga per 5,3 milioni di euro.
“Ancora una volta - ha aggiunto Pettinari - il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle aveva colto nel segno. Ora il danno causato dalla Regione Abruzzo alla stessa società Saga Spa è notevole in quanto la Regione potrebbe essere costretta, in virtù della sentenza, a ritirare le somme stanziate (quasi 6 milioni di euro) e lasciare la Saga alla deriva”.
“Se maggioranza e opposizione in Consiglio regionale avessero ascoltato i nostri consigli - ha concluso - che chiedevamo di approfondire meglio la questione senza affrettare i tempi, forse oggi avremmo trovato una strada diversa anche e soprattutto individuando eventuali responsabilità in capo alle gestioni che si sono succedute”.
FEBBO E SOSPIRI (FI), “NESSUN TIMORE PER IL FUTURO”
“Di fatto l’Europa boccia il finanziamento alla Saga e per analogia il conseguente aumento di capitale ma vogliamo rassicurare tutti che il futuro dell’aeroporto non è assolutamente a rischio”.
È quanto dichiarano il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo intervenendo sulla pronuncia della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale la Legge regionale per la ricapitalizzazione della Saga.
“Dall’anno prossimo, seguendo le nuove linee guida, la Saga non avrà più problemi in quanto si è adeguata presentando un progetto alla Regione che a sua volta dovrà notificarlo alla Comunità europea. La questione quindi riguarda il presente, non certo il futuro. Di fatto l’Abruzzo facile e veloce che vuole il presidente D’Alfonso è incappato negli stessi problemi che hanno interessato anche il governo regionale di centrodestra e interessano purtroppo tutte le altre regioni italiane”.
“Chiaramente non riguardano certo l’efficienza dell’Abruzzo ma l’Europa e tutto l’insieme di norme, regolamenti che rappresentano veri e propri ostacoli burocratici. Ora, al bando tutte le chiacchiere fatte in Consiglio regionale, bisogna dare massima priorità all’Aeroporto d’Abruzzo e chi amministra la nostra Regione deve preoccuparsi di affrontare tutte le questioni legislative che riguardano l’annualità 2013 e mettere in campo gli interventi adeguati. Perché - concludono Febbo e Sospiri - il futuro non è assolutamente in discussione”.
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