PESCARA Stop and go, e poi ancora stop (o quasi). Sembra questo il destino della filovia della Strada parco, un singhiozzo che parte dal 1995, poiché, per restare alle ultime, se l’altro ieri, quanto meno per il primo lotto, la filovia aveva ricevuta una sorta di lasciapassare dal Comitato Via (Valutazione di impatto ambientale) della Regione («Non occorre una valutazione di impatto ambientale», questo in sostanza il giudizio), ieri ha però ricevuta una frenata da parte del vertice della Regione. Il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha infatti inviata una lettera alla direzione regionale dei trasporti, da cui dipende la Gtm, l’azienda che sta eseguendo l’opera, in cui in sostanza si chiede una verifica di impatto ambientale per l’opera complessiva, comprensiva dunque anche degli altri due lotti previsti. Nell’indicazione del governatore rivolta alla direzione regionale dei trasporti si chiede formalmente, così come già previsto dal Comitato Via, solo di sottoporre a valutazione preventiva gli altri due lotti (con capolinea all’Aurum e all’aeroporto) prima di poter ricevere ogni altro finanziamento (più o meno 8 milioni per uno e 10 per l’altro, oltre ai 31 del primo lotto, finanziati, con soldi dell’Ue, attraverso il Cipe). Insomma, è chiaro che proprio per verificarne il cosiddetto «effetto cumulo», come già messo nero su bianco dal Comitato Via, sotto alla lente, per questo, dovrà ripassare anche il lotto numero uno, visto che il giudizio sull’impato ambientale dell’opera dovrà essere generale. Intanto ieri, all’indomani della «sentenza» del Comitato Via, a farsi sentire sono stati gli ambientalisti e altre associazioni, alcune delle quali hanno contestato un mancato abbattimento delle barriere architettoniche da parte della Gtm (vedi la replica del presidente dell’azienda di trsporti, Michele Russo, nell’articolo a fianco). «Ci sono sette chilometri di barriere architettoniche», ha sottolineato Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine determinate Abruzzo, «e molte delle quali ineliminabili. Tra le centinaia di barriere esistenti, hanno cercato di eliminarne una sola, quella nei pressi di via Lombardia, a Montesilvano, sulla quale», osserva ancora Ferrante, «provando a salire su una carrozzina, cascò rovinosamente a terra l’ex assessore regionale ai Trasporti». Un aspetto questo che, sempre ieri, è stato ribadito anche da Loredana Di Paola, nella veste di portavoce del Wwf e di altri comitati cittadini. «I marciapiedi sono stretti», ha rilevato l’attivista, «e su tutto il marciapiede lato mare è impossibile il transito di una carrozzina». Chi invece se l’è presa con l'impossibilità della finalità prevista di far alleggerire, attraverso la filovia, il traffico automobilistico in città, è stato Mario Sorgentone, presidente dell’Associazione Strada parco. «L’errore è stato fatto», ha precisato Sorgentone, «quando è stato previsto che con la filovia viaggeranno 800 persone in media ogni ora. Un numero irraggiungibile».
Russo(Gtm): i Comuni devono fare la propria parte
PESCARA «Alcune barriere architettoniche sono state eliminate, altre no. Ma secondo le disposizioni del comitato di Via esse vanno abbattute entro l’ultimazione dell’opera. A opera ultimata saranno tutte abbattute». È la replica del presidente della Gtm, la Gestione dei trasporti metropolitani, Michele Russo, alle osservazioni di alcune associazioni, come Carrozzine determinate Abruzzo, che hanno segnalata la persistenza di barriere architettoniche sulla Strada parco. «Ma ci sono anche altri aspetti da valutare ancora», ha aggiunto Russo. «Ovvero che la Gtm può eliminare le barriere solo relativamente all’impianto filoviario. Al resto ci devono pensare i Comuni interessati. Inoltre», ha concluso Russo, «voglio far notare che quando vi sarà la filovia, per salire sui mezzi dal marciapiede non ci sarà più neanche quel dislivello oggi esistente per salire sull’autobus, oltre al fatto che non ci saranno macchine ad ostruire le salite». Un commento sulla decisione del Comitato Via di giovedì scorso è poi arrivato dal consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri. «Si era parlato di una fantomatica invasione di pali per l’elettrificazione», ha evidenziato Sospiri, «ma qualcuno ci dovrebbe spiegare come potrebbe muoversi la filovia».