Un’operazione verità sulla filovia. A chiederla è il vicesindaco Enzo Del Vecchio, all’indomani della decisione del Comitato Via che ha autorizzato il completamento dei lavori della filovia senza valutazione d’impatto ambientale. «Il Comune non bloccherà mai i lavori, ma la confusione che regna intorno al progetto dev’essere dipanata, dunque il presidente della Gtm Michele Russo dovrà fornirci quanto prima tutti i documenti della filovia». Richieste che Del Vecchio ha messo nero su bianco in una lettera indirizzata proprio a Russo. Quest’ultimo si è detto sorpreso di tanta sorpresa sul parere del comitato Via. «E’ stato finalmente sancito che il primo lotto della filovia non necessita di Via, come io ho sempre pensato e come a mio avviso dice la legge» ha dichiarato Russo. Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, ha tuttavia annunciato che la Direzione Trasporti sottoporrà l’infrastruttura nella sua interezza a procedura di Via per verificare il cumulo degli effetti sui tre lotti.
“FILO’ ABBATTE SMOG E RUMORI”
Nondimeno il presidente Gtm continua a difendere la filovia sia sul piano ambientale che economico: «Filò non solo abbatterà l’inquinamento atmosferico e acustico, ma produrrà utili». Le previsioni circa i costi di manutenzione e gestione di Filò, infatti, sarebbero state drasticamente ridotte nel nuovo Piano presentato pochi giorni fa dalla Gtm alla Regione. Documento in cui si sostiene che la filovia non costerà 2,6 milioni l’anno, ma molto meno. «Credo che sia arrivato il momento di sederci ad un tavolo e analizzare realmente i vantaggi e gli svantaggi di questo trasporto pubblico di massa - ha concluso Russo -. Il Comune potrà intervenire per bloccare gli altri due lotti, per altro già finanziati con 25 milioni di euro grazie a fondi Fas e residui della gara d’appalto del primo lotto. Ma nonostante l'inconveniente di vedere pali e fili, Pescara potrà solo trarre giovamento dalla realizzazione della filovia».
L’IRA DEI COMITATI
Tirano dritto comitati e ambientalisti a difesa della strada parco che annunciano ricorsi al Tar. «Il comitato Via con la sua decisione ha legittimato una vera e propria sanatoria non ammessa dall’ordinamento nazionale né da quello comunitario - dichiara Loredana Di Paola -. Ci appelleremo al Tar, nel frattempo aspettiamo che la politica, coerentemente con la posizione critica assunta dal sindaco di Pescara, ponga rimedio ai danni della burocrazia». Claudio Ferrante, di Carozzine Determinate, insiste sull’esigenza di abbattere le barriere architettoniche lungo i sette chilometri del percorso della filovia: «Russo parla di lavori completati ma così non è: le barriere sono ancora lì, molte inamovibili, e per noi è difficile comprendere perché mai il comitato Via non abbia bloccato i lavori».