L'AQUILA - “Il direttore generale della Regione Abruzzo sarà una donna di straordinaria capacità e un punto fermo delle attitudini realizzative di cui abbiamo bisogno. Per i capi dipartimento attendo che vengano presentate le candidature”.
Se il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, mantiene il riserbo e si limita a sparigliare il toto-nomi che quotidianamente viene aggiornato nei palazzi della Regione Abruzzo, introducendo la misteriosa figura di un direttore generale donna, tutto intorno al governatore si moltiplicano le indiscrezioni e filtrano nomi e cognomi dei papabili a ricoprire il ruolo di nuovo di conio del direttore generale, introdotto dalla riforma della macchina regionale approvata ad agosto, e a occupare le sette postazioni da capo dipartimento, in attesa che entro il 17 novembre sul tavolo della Giunta arrivino tutti i curriculum dei partecipanti al bando.
Per quanto riguarda la direzione generale, in attesa che venga rivelata l’identità della donna di "straordinaria capacità", è oramai certo che Antonello Turturiello, componente della conferenza Stato-Regioni, e poi vice segretario generale della Regione Lombardia, abbia già rinunciato.
Resiste invece l’ipotesi Andrea Ciaffi, responsabile dell’area “Affari comunitari e internazionali” della stessa Conferenza Stato-Regioni.
Spunta anche il nome del sociologo Raimondo Orsetti, dirigente del servizio Internazionalizzazione della Regione Marche.
L’opera di scouting di D’Alfonso, alla ricerca di alte professionalità ai massimi livelli della burocrazia statale, si scontra però con un problema di vil denaro: le cariche anche top nella Regione Abruzzo garantiscono retribuzioni sensibilmente inferiori ad altri incarichi pubblici, e non sono in molti a essere disposti a fare un sacrificio pur di entrare a far parte della corte amministrativa del presidente.
Per quanto riguarda la partita dei capo dipartimento, si moltiplicano i nomi di quelli che potrebbero, per curriculum e gradimento politico, andare a guidare i sette settori dell’amministrazione regionale, anch’essi ridisegnati a seguito della riforma.
E sono, lo ricordiamo, i dipartimenti Salute e Welfare; Opere pubbliche, governo del territorio e politiche ambientali; Politiche del lavoro, dell’istruzione, della ricerca e dell’università; Trasporti, mobilità, turismo e cultura; Sviluppo economico e politiche agricole; Risorse, organizzazione, innovazione e rivoluzione pubblica amministrazione; Presidenza e rapporti con l’Europa.
New entry sono Emidio Rocco Primavera e Vittorio Di Biase, entrambi dirigenti del servizio Genio civile regionale di Pescara.
Con loro Maria Aurelia D'Antonio, dirigente del servizio Governance locale, riforme Istituzionali e rapporti con gli enti locali.
Maria Aurelia è figlia di Anna Nenna D’Antonio, storica esponente della Democrazia cristiana abruzzese, dal 1981 all’1983 presidente della Regione, e poi eletta deputata.
Buone chance sono attribuite anche a Carlo Amoroso, dirigente del servizio Politiche dell'istruzione.
Il nome del già citato Orsetti viene fatto anche per dirigere il dipartimento Attività produttive.
La dirigente Paola Di Salvatore, del servizio Cooperazione territoriale e Ipa Adriatico, potrebbe spuntare invece una poltrona per il nuovo dipartimento Presidenza e rapporti con l’Europa.
Giancarlo Zappacosta, dirigente del servizio Politiche turistiche e demanio marittimo, punterebbe a diventare capodipartimento dei Trasporti,
Antonio Di Paolo, dirigente del servizio Economia ittica e credito agrario, ha molte quotazioni per il dipartimento Sviluppo economico e politiche agricole.
Tra i direttori uscenti, contano in una riconferma Germano De Sanctis, oggi alla direzione delle Politiche attive del lavoro e formazione, Maria Crocco, Politiche della salute, e Filomena Ibello, alle Riforme istituzionali, enti locali e bilancio.
Risponderà al bando Carla Mannetti, capo del settore Trasporti e infrastrutture, esponente politico del centrodestra.
Lo stesso farà anche Pierluigi Caputi, attuale direttore ai Lavori pubblici, idrico integrato e difesa del suolo e della costa nonché Protezione civile, anche lui di area centrodestra, ma che ha fatto capolino alla "Leopolda" di Firenze promossa da Matteo Renzi nel gruppone del Pd abruzzese.