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Pescara, 24/11/2024
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Data: 10/11/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Caos FI, Fitto alla carica: perdiamo voti. L’ex governatore organizza la fronda e punta alla conta interna «Basta inseguire i dem, ora Silvio convochi gli organi del partito»

ROMA Seduta in prima fila c’è la senatrice che non t’aspetti: Maria Rosaria Rossi, centro del cerchio magico berlusconiano, amica fidatassima di Francesca Pascale. In seconda fila c’è Maurizio Gasparri, altro fedelissimo del Cavaliere. Arcore? No, teatro Santa Chiara di Roma per i 25 anni della caduta del Muro di Berlino, amarcord a cura dall’europarlamentare Raffaele Fitto. Che la celebrazione sottintenda lo sgretolamento di un altro muro tutto interno a Forza Italia è sin troppo esplicito. Da tempo nel partito c’è aria di fronda, calcinacci in vorticosa caduta ma pochi hanno il coraggio di uscire allo scoperto e andare “oltre il Muro”.
«La mia presenza? - finge sorpresa e normalità la senatrice Rossi - sono stata invitata dagli organizzatori...». Arriva Fitto, e i due si stringono la mano. A domanda più mirata l’amministratrice straordinaria del partito risponde: «Mai detto che Raffaele debba andare via, altrimenti non sarei qui». Nessuno vuole cacciare nessuno. E neanche andarsene. «Vogliamo restare per aprire un confronto serio e utile, non c’è in vista alcuna scissione». E ancora: Io non lavoro per dividere ma per aprire un confronto serio nel partito. Dobbiamo recuperare il nostro elettorato, serve un partito dalla schiena dritta, una classe dirigente scelta in base la merito e non calata dall’alto».
CREPA INTERNA

Le crepe dentro FI ora che Berlusconi e Renzi fibrillano vanno monitorate. Fitto è il leader della minoranza, può contare su una quarantina di parlamentari. Ha inciso e può incidere. Che ci sia voglia di contarsi è sin troppo evidente. E Fitto lo dice: «Contiamoci». Dai numeri non si prescinde. Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera e gli altri fedelissimi, non potevano mancare. Capezzone presenta, Altri dissidenti, si dice una decina, potrebbero aggiungersi. E non passa inosservata la presenza del leader de la Destra Storace. Al quale l’affondo contro i due Matteo, non deve essere dispiaciuto: « Non dobbiamo preoccuparci tutti i giorni di sapere cosa fa Renzi o cosa fa Salvini - dice Fitto - dobbiamo preoccuparci di cosa fa il centrodestra, chiediamoci perché nel 2008 abbiamo preso oltre 13 milioni di voti e nel 2014 siamo scesi a 4 milioni». Per l’europarlamentare pugliese FI «è una nave in mare aperto» che imbarca acqua, «con due falle, una a destra e una a sinistra». Un quadro che definire fosco è poco. Di un partito allo sbando. Al punto che tutte le altre questioni per il leader della minoranza azzurra finiscono in secondo piano. «Da giorni parlano solo di legge elettorale, c’è chi detta l’agenda politica ma su questo non dobbiamo impiccarci». Le priorità sono altre, abbiamo presentato gli emendamenti alla legge di stabilità perché è alto lo spread nel nostro Paese tra le parole di Renzi e i contenuti dei provvedimenti che si approvano». Detto del naufragio che secondo il dissidente pugliese incombe, ci sarebbe anche la fase, per così dire, “costruens”. Cosa dovrebbe fare insomma il Cavaliere? «Convochi gli organismi di partito per un confronto chiaro e prendere le decisioni insieme sui diktat che vengono da Renzi, Chiedo un confronto aperto in modo che ognuno possa dire ciò che pensa senza paura. Abbattiamo il muro dell’ipocrisia». Oltre il Muro, appunto.

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