CHIETI L’onorevole Fabrizio Di Stefano tesse le fila per trovare la quadra e il candidato sindaco che faccia al caso della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni comunali. Ieri sera, nei suoi uffici di Dragonara, è stato il promotore di un lungo faccia a faccia con Mauro Febbo e, soprattutto, con il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano. I big abruzzesi del partito di Berlusconi sono tornati a parlarsi dopo il gelo dei mesi scorsi. Dove sembra sempre più traballante la riconferma condivisa del sindaco Di Primio. Giornata cruciale domani, invece, per la coalizione di centrosinistra che si riunirà di nuovo per determinare la squadra che concorrerà alle comunali, il regolamento delle primarie, la data della consultazione pubblica che dovrebbe essere il 14 dicembre e la scadenza dei termini di presentazione dei candidati. La macchina organizzativa del centrosinistra, quindi, è già lanciata mentre il centro destra arranca nelle retrovie. Tanto che i vertici teatini di FI hanno rotto gli indugi e sono scesi in campo decisi a sbrogliare la matassa del candidato sindaco a Chieti. Il nome buono uscirà dalle primarie di coalizione. In caso contrario non è detto che Ncd, il partito del sindaco contrario da sempre all’indizione delle primarie, decida, rischiando, di correre da solo e di slegarsi dalle logiche della coalizione. Che ieri sono state analizzate con attenzione durante l’incontro tra Di Stefano, Febbo e Pagano. Sembrano superate, di conseguenza, le incomprensioni che nei mesi scorsi avevano contrapposto il duo Di Stefano-Febbo proprio a Pagano. Il quale ha preso a cuore il “caso Chieti” diventato una priorità del tavolo regionale di Forza Italia. Dove, ormai è chiaro, si gioca la partita delle comunali teatine. Di questo e delle strategie da sposare nelle prossime settimane si è parlato negli uffici di Di Stefano. Il centrosinistra, di contro, domani è atteso alla prova del nove. I partiti della coalizione si confronteranno ancora una volta nella sede del Pd allo Scalo. Dalla riunione uscirà una mappatura più precisa della coalizione che ancora non sa se poter contare sull’appoggio di Rifondazione e, soprattutto, di Sel. Entrambi i partiti hanno espresso una sorta di veto sulla candidatura alle primarie di Marco Marino. Intanto Annalisa Settimi di Sel, nella diatriba a distanza con il Pd, precisa che «Sel non era un alleato e non faceva parte dell’amministrazione di centrosinistra guidata dall’ex sindaco Ricci».