Il sindacato: "Ogni giorno la legge si rivela sempre più ingiusta. Cancellati gli elementi di parziale equità che sembrava vi fossero contenuti. E' ora di aprire un confronto serio per cambiarla, sulla base della piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil"
(foto da internet) (immagini di Emanuele Di Nicola)
“Ogni giorno di più la legge Fornero si rivela un'ingiustizia a danno dei pensionati, dei lavoratori dipendenti, delle casse dello stato. Persino quegli elementi di parziale equità che sembrava vi fossero contenuti, sono stati cancellati”. Così la Cgil commenta il caso, denunciato oggi da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, della cancellazione del comma che prevedeva un tetto massimo di valutazione alle pensioni più alte e che produce l'effetto di favorire 160 mila persone che usufruendo della provvidenziale cancellazione potranno avere una pensione superiore del 15/20% l'ultimo stipendio.
“Una regalia ‘furbetta’ a una ristretta cerchia di privilegiati - prosegue il sindacato di Corso d’Italia - che viene nascosta nel linguaggio burocratese di una legge complessa e che rischia di costare alle casse dello stato oltre 2 miliardi di euro nel prossimo decennio. Tutto ciò mentre si verifica un generale impoverimento di tutte le pensioni, e soprattutto di quelle future dei giovani, anche per effetto della svalutazione dei montanti contributivi, che il governo deve a tutti i costi evitare”.
“Il governo ha ora il dovere di intervenire, non solo per cancellare l’ennesimo regalo ai pochi privilegiati che vengono gratificati, ma per restituire equità e giustizia al sistema previdenziale. È giunto quindi il momento - conclude la Cgil - di aprire un serio confronto con i sindacati per modificare profondamente, sulla base della piattaforma unitaria decisa con Cisl e Uil, le troppe storture della legge Fornero”.