ORTONA Un patto tra l'Abruzzo e la Marina per la tutela e la valorizzazione del mare, del suo ambiente, delle infrastrutture portuali e una finestra aperta verso le regioni dell'Est nella definizione e costituzione della Macroregione Adriatico-Ionica. Assume questa portata l'arrivo in Abruzzo della portaerei Cavour, la nave ammiraglia della nostra Marina militare, a bordo della quale ieri si è svolta la prima delle tre giornate del fitto calendario di incontri, visite e cerimonie. Oltre 800 le persone che da oggi cominciano a fare la spola con le lance militari tra il porto di Ortona e la nave ancorata in rada a circa un miglio al largo. Tutto regolare, se ieri non si fossero messe di mezzo le cattive condizioni del mare. Onda lunga e di conseguenza grande risacca all’imbarco sulla nave. Risultato: barchini danneggiati, autorità, primi visitatori che si sono sentiti male e servizi navetta sospesi. In serata, poi, l'operazione di rientro è stata comunque portata avanti con gli elicotteri della Marina che hanno fatto gli straordinari su e giù tra nave e aeroporto di Pescara fino a tarda sera. Una giornata di festa complicata dal mare. E se le condizioni meteo-marine dovessero restare tali, le visite a bordo previste per oggi sono compromesse. La portaerei infatti non può entrare nel porto di Ortona a causa dei bassi fondali (pesca 9 metri). Ma la buona notizia, fanno sapere da nave Cavour, è che il tempo va cambiando e dovrebbe migliorare. A parte l’esordio piuttosto agitato, chi ieri mattina di buon'ora ha scorto all'orizzonte la figura della portaerei vanto della Marina e della nostra industria navale, ha provato un po’ di sano orgoglio nazionale. Quasi trecento metri di lunghezza, una quarantina di larghezza e 27 di altezza, la Cavour ha “aperto le porte” e si è lasciata ammirare prima che cominciassero discorsi e incontri di rito. Una macchina polifunzionale perfetta, abile a trasformarsi e a destreggiarsi a seconda delle operazioni per le quali è stata progettata: belliche, di Protezione civile, sanitarie e di trasporto. Per la prima volta in Adriatico e reduce da lunghe missioni “vetrina” in Africa e umanitarie (vedi Haiti nel 2010), la portaerei è un gioiello tecnologico in grado di controllare dalla sala radar movimenti aero-navali in tutto il mondo potendo anche disporre di una notevole forza aerea (fino a 21 velivoli tra jet a decollo verticale ed elicotteri grandi e piccoli). A bordo, 437 componenti dell'equipaggio (521 con piloti e tecnici) agli ordini del comandante, capitano di vascello Luca Conti, che da venerdì sera, quando salperanno dall'Abruzzo, faranno rotta sulla Croazia, in missione di “naval diplomacy”. Circa 200 gli ospiti che la Cavour ha ricevuto a bordo dopo il trasferimento movimentato di circa mezzora sulle lance. Fra di essi il governatore Luciano D'Alfonso, il capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, il comandante in capo della squadra navale, ammiraglio di squadra Filippo Maria Foffi, il comandante del secondo gruppo navale contrammiraglio Andrea Gueglio, l'ambasciatore Fabio Pigliapoco segretario generale dell'iniziativa Adriatico-Ionica, l'ambasciatore albanese Neritan Ceka con moglie e figlia, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. E ancora, i prefetti di Chieti e Pescara, comandanti di carabinieri, esercito, Finanza e vigili del fuoco, assessori regionali Pepe e Paolucci, il consigliere Monticelli, i rettori di Teramo, Luciano D'Amico e dell'Aquila, Paola Inverardi, il presidente della Camera di commercio di Pescara Daniele Becci, il sindaco di Pescara, il sindaco di Roseto, il presidente dell'Area marina protetta del Cerrano, il presidente della Provincia di Pescara e altre autorità con l'aggiunta di monsignor Antonio Di Lorenzo, delegato dell'arcidiocesi Lanciano-Ortona e di due frati. Il mal di mare ha creato subito scompiglio e il primo a rimetterci è stato il prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono seguito a ruota dal sindaco di Roseto Enio Pavone, sceso dal barchino in barella, e un tecnico tv della Regione per i quali è stato necessaria un'oretta di riposo nel centro ospedaliero della nave. In barella anche l’assessore di Città Sant’Angelo Denia Di Giacomo. Qualche altro malore è stato accusato, ma di lieve entità. Il mare si è fatto sentire anche dopo il pranzo a bordo, durante la cerimonia della firma dell'accordo di collaborazione tra Regione e Marina con, protagonisti, il governatore e il capo di Stato maggiore De Giorgi. Un accordo che antepone la salvaguardia ambientale a una serie di progetti e sistemi di sviluppo attinenti l'attività e la ricerca marina. Ma soprattutto questo accordo vuole essere per l'Abruzzo, come sottolineato dallo stesso D'Alfonso, un punto di riferimento, quasi un paletto, nel più ampio discorso dei progetti di trivellazione in Adriatico. La giornata si sarebbe dovuta concludere con il traghettamento via mare degli invitati a terra. Considerate, però, che le condizioni meteo non erano nel frattempo migliorate, agli ospiti sono stati serviti caffè e pasticcini e comunicato infine che erano a disposizione gli elicotteri. Il primo a sollevarsi in volo è stato l'elicottero con le persone che si erano sentite male (compresi due bambini). Agli altri non è rimasto che aspettare, a lungo. Perché l'intera operazione si è incrociata anche con la normale attività di volo dell'aeroporto di Pescara.