PESCARA Qualità della vita, longevità attiva, dieta mediterranea, paesaggi. Con questi mandati ricevuti da Expò 2015, l'Abruzzo si prepara a giocare la sua partita nella più grande vetrina del pianeta che si aprirà a Milano nel mese di maggio. Una presenza che non è solo di testimonianza, assicura Camillo D'Alessandro, sottosegretario della Giunta D'Alfonso con delega all'Expo: «Non è vero che una piccola regione è destinata a fare piccole cose, ad avere piccoli sogni. Dobbiamo stupire, svelare il nostro patrimonio che non è solo quello agro-pastorale e dei parchi: siamo la regione dell'innovazione e della ricerca, con decine di giovani apprezzati nei laboratori di tutto il mondo».
Si parte proprio da qui, dalla Notte dei ricercatori in programma oggi a Lanciano, primo evento legato al percorso di avvicinamento dell'Abruzzo verso la vetrina internazionale sul cibo. La location scelta è già piena di simboli: la storica officina della Ferrovia Sangritana, più di cento anni di vita come ricordava ieri Giovanni Di Fonzo, ex parlamentare e presidente dell'associazione Rati (Rete di abruzzesi per la promozione del talento e dell'innovazione). Una giornata particolare che vedrà il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori, e poi le università, il Polo di innovazione agroalimentare Agire, le associazioni degli agricoltori e persino l'automotive, con una iniziativa promossa dalla Fiat per raccontare l'evoluzione dello storico furgone Ducato. In serata sono previsti anche gli interventi del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina e del vice presidente del Csm Giovanni Legnini. La vecchia officina della Sangritana è dunque la stazione da cui partirà simbolicamente il treno che in questi sei mesi dovrà condurre l'Abruzzo verso i padiglioni di Expo 2015. Non con i sogni stipati nella valigia di cartone, si spera, come avveniva solo qualche decennio fa, quando Milano era una città freddissima, ostile, e il cibo una conquista quotidiana più che un prodotto da esposizione.