Il colore è quello di un serpentone di oltre duemila persone (fonte questura), studenti, cittadini, esponenti del Forum abruzzese dell’Acqua, Cobas e collettivi vari, in marcia dalla Madonnina del porto a piazza Salotto per la costola abruzzese dello sciopero sociale contro Sblocca Italia e Jobs act. Il colore sono l’enorme scritta umana No oil formata in piazza al termine della manifestazione, gli slogan, la pioggia di post it sulla facciata delle Poste centrali.
GLI INCIDENTI
Il cono d’ombra sulla grande manifestazione di ieri riguarda gli eccessi: lo scontro fisico in piazza Sacro cuore tra i manifestanti e una ventina di giovani dei movimenti di destra, appoggiati da alcuni adulti, e l’assalto lungo il tragitto alla sede di Bankitalia in corso Vittorio Emanuele, presa di mira dal lancio di bombe di vernice rosa. Su entrambi gli episodi indaga la Digos, sulla base di un’ampia documentazione video-fotografica. I protagonisti dei disordini saranno identificati, anche se per la zuffa di piazza Sacro cuore tra un gruppo uscito dal corteo e i ragazzi di destra, schierati provocatoriamente ai margini del corso per rimarcare estraneità alla manifestazione sarà difficile arrivare a denunce d’ufficio, visto il modesto bilancio sanitario, un solo contuso di un certo rilievo per un pugno in faccia. È comunque indispensabile, all’alba di un autunno che si annuncia purtroppo caldissimo, uno screening dei movimenti giovanili e soprattutto delle fazioni più estreme.
Il resto, per fortuna, è stato passione e impegno. Contro le misure economiche del governo e la stretta sui diritti. Striscioni, fischietti, tamburi, tanti i cori contro la manovra del governo e il Jobs act: i manifestanti chiedono regole nuove per scuola pubblica, ambiente, casa, sanità ed economia. Il corteo, controllato da polizia e carabinieri, ha creato grossi problemi al traffico che ha subito rallentamenti sulle rampe di uscita dell’asse attrezzato e nella zona del Comune e piazza Duca d’Aosta. Tra i tanti striscioni quelli degli Ubs-Cobas e quelli con scritto No Jobs act e No tav. In piazza Salotto, alla fine, la grande performance della scritta umana No oil, che richiama l’opposizione dei movimenti per l’acqua alle trivellazioni in Abriatico autorizzate dallo Sblocca Italia. «Con questa manifestazione - ha detto Renato Di Nicola del Forum abruzzese dell’acqua - vogliamo dire che siamo per la società e la vita. Non vogliamo la petrolizzazione dell’Abruzzo». Il segretario cittadino di Rifondazione Corrado Di Sante ha detto che «i politicanti abruzzesi fanno a gara per salire sulla portaerei Cavour costata 1,4 miliardi di euro, ovvero l’equivalente di 4 mila asili nido». «Ci dicono - ha detto Di Sante - che non ci sono i soldi e poi si finanziano gli armamenti, tagliando sul welfare». La manifestazione si è conclusa con un’assemblea studentesca aperta.