ROMA Si avvicina la scadenza ma ancora non si sa come si pagherà, quanto si pagherà e per che cosa si pagherà: Il pasticcio del canone Rai è servito. Il sottosegretario alle Tlc Antonello Giacomelli dopo uno studio affidato a tecnici del settore ha presentato la sua proposta di emendamento: inserire il canone nella bolletta della luce, farlo pagare meno ma a tutti eliminando così l’evasione (il 35% degli italiani). Una vecchia idea riveduta e corretta applicata con i parametri Isee . Per essere esentati bisognerebbe - come già avviene nel Regno Unito, dove lo pagano anche i ciechi - dimostrare che in famiglia non si possiede un “devices”, un dispositivo atto a sintonizzarsi sui canali del servizio pubblico. Una tv, un tablet, un pc e uno smartphone. Ma chi non ne possiede uno?
DECRETO AD HOC
L’ufficio legislativo del ministero dello Sviluppo ha girato al Mef il testo del provvedimento (gradito alla Rai e al dg Gubitosi) L’alternativa è un decreto ad hoc .Giacomelli ne ha parlato più volte, ma mai in Parlamento. Dopo aver incontrato Renzi ha avuto il via libera. «Nel 2015 cambierà tutto, scatterà la riforma del canone, la rata sarà più bassa e non si pagherà con il vecchio bollettino», è l’impegno sottoscritto anche pubblicamente. Il passo è fatto, il piano insomma è pronto. Ma iIn questi giorni il premier è in Australia e Giacomelli è in missione negli Usa, a Washington. «Per quanto risulta al momento non c’è nessun emendamento che introduca il pagamento del canone nella bolletta elettrica», sostiene Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. E allora? E la riforma? «Occorre valutare con attenzione quali strumenti nuovi mettere in campo», dice Anzaldi.
BOLLETTINI DA STAMPARE
Molte le reazioni. «Leggo del piano governativo di includere nella bolletta elettrica il canone Rai. E mi chiedo: ma non dovevamo privatizzarla?», chiede, polemico, Gianfranco Alibrandi, deputato di Scelta civica. Perplesse anche le associzioni dei consumatori. «Diciamo no a qualsiasi possibilità di inserirlo in bolletta», è tassativo Luca Borgomeo, presidente Aiart, l’associazione dei telespettatori cattolici. Martedì prossimo intanto i membri della Vigilanza visiteranno Saxa Rubra per capire cosa ne pensano i giornalisti dell’accorpamento del piano di accorpamento dei tg. In Rai la preoccupazione è grande. Nel 2013 il canone ha portato nella casse di viale Mazzini 1 miliardo e 756 milioni di euro. l governo per effetto della spending review ne ha tagliati 150. E all’appello mancano sempre gli introiti dell’evasione valutata ai 450 milioni di euro. E c’è un problema in più: tra non molto bisognerà stampare i bollettini e finché dal ministero dell’Economia non arriveranno indicazioni sulla cifra da pagare le rotative non potranno girare.