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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
FI ha deciso: Febbo candidato doc per le primarie. Ultimatum a Di Primio: hai dieci giorni per evitare la sfida E sul fronte centrosinistra D’Alfonso oggi piomba in città

CHIETI Una poltrona per due, ma non è un film. Forza Italia ufficializza Febbo: è lui il nostro candidato alle primarie del centrodestra. E lancia la sfida finale a Umberto Di Primio: ha dieci giorni di tempo per rincollare i cocci della coalizione e riportare a casa i traditori senza divisa, cioè i transfughi non di partito, o partiti (leggi Ncd, Udc e Fratelli d’Italia che ieri sedevano al tavolo regionale come fosse la notte del Gran Consiglio di benitiana memoria). Dieci giorni senza tempi supplementari se no, dice ancora Fi a Di Primio, ti toccherà il duello più difficile della tua vita con Febbo alle primarie del chi vince passa. Ma dall’altro fronte, quello del centrosinistra, che non se la passa meglio, trapela l’indiscrezione dell’arrivo in città di big Luciano per rimettere in ordine le cose. Lui le chiama priorità. Cioè riportare in casa gli aventiani, a partire da Sel e Idv. Mentre per Rifondazione la missione è impossibile. Non ci sono speranze. Né D’Alfonso ci proverà viste anche le ultime elezioni regionali che hanno condannato Maurizio Acerbo all’oblìo. Ma torniamo alla notte della mozione Grandi, tanto per restare in tema centrodestra. Al tavolo regionale di ieri sera mancava solo lo sposo, Di Primio, ma non perché l’Ncd in Abruzzo non c’azzecchi con Berlusconi. Da noi le regole sono diverse. La Chiavaroli e Di Crecchio erano presenti. E c’erano anche Tavani, Michetti e Sigismondi, per Fratelli D’Italia, Buracchio, Di Giuseppantonio e l’ex fuoriclasse del calcio a 5 Marcuccitti per l’Udc. E a capotavola i pezzi da 90 di Forza Italia, Nazario Pagano e Fabrizio Di Stefano con la Magnacca, sindaco di San San Salvo. Con molti distinguo, sono tutti d’accordo su un fatto: Di Primio dimostri sul campo, e non a parole, di ritrovare forza e numeri che lo fecero vincere. Ma anche questa è una missione impossibile, come far tornare Marcuccitti a dribblare Baresi in quella mitica sfida della nazionale di calcetto contro il Milan di Sacchi. Il pd di Filippo Di Giovanni, dagli spalti, fa il tifo (non per Febbo) e decide di fissare le primarie di coalizione per il 14 dicembre. Ma non è una corsa in discesa, anzi. Lo dimostra il fatto che D’Alfonso, tra mille impegni, dedicherà il sabato al caso Chieti e alla spaccatura nel centrosinistra che oggi si incontrerà per stabilire le regole delle primarie a quattro: Febo, Marino, Iacobitti e Giardinelli. Ma ha rinviato a lunedì la presentazione ufficiale dei nomi. Prima parla D’Alfonso.

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