PESCARA Il consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari, paventa addirittura un tracollo finanziario alle porte della Regione. L'assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, ammette che la Regione è alle prese con un problema di liquidità di cassa ma invita l'esponente del Movimento 5 Stelle a non fare confusione con la vicenda dei residui attivi, vale a dire i circa 2,5 miliardi di euro che non sarebbero stati mai riscossi dagli esercizi precedenti, secondo quanto denunciato da Pettinari. Mai riscossi e che oggi apparirebbero soltanto come una voce fittizia nella posta di bilancio.
«Il tema vero -spiega Paolucci- è quello dell'ammanco di cassa di 150 milioni di euro, un ammanco da me, peraltro, denunciato già nello scorso mese di luglio. Ma tutto questo non c'entra niente con la storia dei residui. Non facciamo confusione, si tratta di cose completamente diverse, anche perché nella lettura di un bilancio i dati numerici sono qualitativi e quantitativi».
Il problema però c'è, visto che è stato lo stesso Paolucci, appena due giorni fa, a firmare la lettera indirizzata ai dirigenti della Regione in cui si parla di «grave crisi di liquidità» dell'ente. Una crisi tale che, al momento, non consente di far fronte alle richieste dei creditori, neppure se destinatari di fondi europei, e addirittura di fronteggiare spese obbligatorie come il pagamento degli stipendi. «In quella lettera -spiega l'assessore regionale- sollecitavo una risposta immediata sulle riscossioni o sulle entrate finanziarie a vario titolo, visto che il perdurare della crisi di liquidità ha creato difficoltà nelle spese obbligatorie, tanto che oggi si è davvero raggiunto il limite della sostenibilità sotto questo aspetto».
«ALLARME PER GLI STIPENDI»
Un documento interno che sarebbe dovuto restare riservato e che è invece finito nelle mani del gruppo regionale del Movimento 5 Stelle, tanto che Pettinari insiste: «Ci chiediamo perchè negli anni non si è fatto nulla per definire con certezza le somme relative ai residui attivi, e perchè si è arrivati sino ad oggi con il rischio concreto di non potere pagare i creditori della Regione. Non solo, dalla lettera inviata dall’assessore ai dirigenti si desume che potrebbero neanche esserci i soldi per gli stipendi di novembre e di dicembre, oltre che per la tredicesima dei dipendenti». Pettinari incalza la maggioranza anche sullo storno dei fondi della sanità (110 milioni) verso il bilancio regionale: «L'unico intervento che ha pensato di fare il presidente D'Alfonso è spostare le somme depositate nel conto di tesoreria Sanità sulle spese ordinarie di Ragioneria». Ma anche su questo Paolucci ha una risposta: «E' una manovra autorizzata e normata dallo stesso Ministero, visto che si parla della necessità di ridurre del 10% la spesa sanitaria, e questo trasferimento di fondi è addirittura del 5% rispetto al budget complessivo di circa 2,4 miliardi che ci è stato assegnato dal sistema sanitario nazionale».