TERAMO La Strada dei Parchi va in Cassazione contro la sentenza con cui la Corte d’appello dell’Aquila l’ha condannata a pagare la Cosap, la tassa di occupazione di suolo pubblico per i viadotti autostradali che ricadono sulle strade pubbliche. La somma che dovrebbe versare alla Provincia di Teramo è di tre milioni (leggi l'articolo) . «Le autostrade A24 e A 25 non solo sono delle strutture pubbliche ma sono state costruite direttamente dallo Stato 40 anni fa», si legge in una nota della società, «la proprietà dei viadotti, sui quali la Provincia di Teramo chiede il pagamento della Cosap è dello Stato, precisamente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una infrastruttura pubblica realizzata dall'ente pubblico può essere considerata alla stregua di un qualsiasi abuso edilizio? Le autostrade italiane sono state progettate e costruite sulla base di leggi approvate dal parlamento. Che hanno generato procedure di esproprio e creazione di diritti da parte dello Stato. Ora dopo 40 anni a Teramo scopriamo che questa procedura avrebbe generato un abuso edilizio. Il tutto per consentire ad un ente come la Provincia, che si avvia allo smantellamento, di incassare una imposta. Strada dei Parchi in quanto vincitrice di una gara europea è concessionario di un'infrastruttura pubblica. Per questo paga allo Stato, proprietario, un canone di concessione che si aggira sui 57 milioni di euro l'anno. Così che tra oneri pubblici diversi, per ogni euro incassato da Strada dei Parchi, 62 centesimi vanno allo Stato. Mentre al concessionario restano solo 38 centesimi ogni euro di pedaggio con i quali far andare avanti la gestione ordinaria e straordinaria di A24 e A25». La società risponde al presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. «La generosa offerta del presidente di rinunciare a parte della tassa Cosap in cambio di sconti sulle tariffe è una proposta che strada dei Parchi apprezza ma alla quale non può dare accoglienza», scrive Cesare Ramadori, Ad della società, «la concessionaria non può per legge aumentare o diminuire le tariffe. In caso di riduzione poi essendo la gran parte della tariffa di competenza dello Stato verrebbe accusata di danno erariale stante l'attuale normativa. Evidentemente il presidente Di Sabatino non è a conoscenza della circostanza che le tariffe autostradali non sono negoziabili dai concessionari in quanto stabilite dal ministero».