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Data: 19/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Sinergia sindacati-imprese. Ecco i progetti post-sisma. Oltre 260 i posti di lavoro e investimenti in programmi di alta tecnologia. Ricostruzione: 758 cantieri aperti nei piccoli comuni. Il presidente della Regione D’Alfonso visita l’ufficio di Fossa

L’AQUILA Oltre 260 posti di lavoro creati sul territorio provinciale e 15 milioni e mezzo di investimenti in progetti di alta tecnologia, come le resine adesive speciali altamente conduttive utilizzate, per esempio, su sonde spaziali come la famosa «Rosetta», quella che di recente per la prima volta nella storia aerospaziale è approdata su una cometa. Oppure dispositivi di nano-tecnologie e nano-fibre conduttive di cui esistono pochi esempi nel mondo, realizzati insieme al dipartimento di Fisica. O, ancora, un dissipatore di calore fondamentale per i satelliti che viaggiano nello spazio e che potrebbero essere parte di quelli, ad esempio, diretti su Marte. Sono soltanto alcuni degli otto macro-progetti su cui i 260 tra ingegneri, fisici e ricercatori stanno lavorando grazie all’intervento promosso all’indomani del sisma da Confindustria nazionale e dalle segreterie dei tre sindacati (Cgil, Cisl e Uil), che ha permesso di raccogliere 7,5 milioni di euro da destinare a imprese «mirate» del territorio, capaci di investire nella provincia e creare occupazione. Ieri nella sede di Confindustria L’Aquila si è fatto il punto sui progetti finanziati dal Fondo sisma, portati avanti da Selex Es, Antares e Thales Alenia Space che nel corso della mattinata hanno presentato i prototipi realizzati, esposti in stand. Il 94% dei 15 milioni è stato erogato, mentre è stato realizzato l’87% delle attività previste. Due sono i progetti chiusi, 6 quelli ancora in corso, e 44 «Qip» (progetti relativi a piccole imprese) sono ancora in attività. Dopo la presentazione dei lavori, c’è stato un dibattito al quale hanno partecipato Fabio Spinosa Pingue, presidente del Comitato promotore; Pierangelo Albini, direttore dell’area Lavoro e welfare di Confindustria; Giuseppe D’Amico, direttore Confindustria Abruzzo; i segretari regionali di Uil e Cisl (Roberto Campo e Maurizio Spina) e Umberto Trasatti, segretario provinciale della Cgil. Presente all’iniziativa anche Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione. Il progetto è nato sulla scia delle indicazioni date dallo studio condotto dal gruppo di ricerca Ocse-Groningen sullo sviluppo economico e la rinascita sociale dell’Aquila nel 2012, rapporto che indicò nell’Università e nell’innovazione gli ambiti su cui puntare per la rinascita economica del territorio. L’iniziativa congiunta industriali-sindacati è coordinata dal Comitato Abruzzo, ed è nata con l’obiettivo di portare aiuto alle popolazioni colpite dal sisma, con l’obiettivo, tra l’altro, di assicurare un collegamento tra formazione, occupazione e attrazione di investimenti nel campo della ricerca industriale. Marianna Gianforte


Il presidente della Regione D’Alfonso visita l’ufficio di Fossa
Nel triennio 2013-2015 inseriti 150 progetti di edifici pubblici

L’AQUILA «L’esperienza di diverse comunità che si mettono insieme e insieme decidono di ricostruire il proprio futuro in un rinnovato spirito collaborativo». Il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso ha visitato la sede centrale dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere a Fossa per «conoscere da vicino questa straordinaria esperienza che deve essere presa a modello dall’intero Abruzzo». A Fossa D’Alfonso ha incontrato i coordinatori delle otto aree omogenee che compongono l’Usrc e con loro ha avviato un confronto sulla specificità di ogni singola area omogenea, «una nuova idea di territorio», ha detto, «che rompe gli schemi tradizionali spazio-tempo». Al presidente della giunta regionale il responsabile dell’Usrc Paolo Esposito ha illustrato tutta l’attività di ricostruzione che sta portando avanti l’ufficio, competente non solo sui comuni del cratere sismico (esclusa L’Aquila) ma anche per i comuni fuori cratere che hanno subìto danni dal sisma del 2009. Nato con la legge Barca del 2012, l’Usrc è partito l’8 aprile 2013 con una dotazione organica di 50 unità. Ha competenza sui Piani di ricostruzione, ricostruzione pubblica e privata, edilizia scolastica, contabilità, rimozione macerie ed espropri. Vi fanno parte 56 comuni raccolti in otto aree omogenee, ognuna delle quali ha all’interno il proprio Ufficio territoriale per la ricostruzione (Utr) che si occupa di esaminare le richieste per gli immobili privati situati nei centri storici dei comuni del cratere. Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, Esposito, nella sua relazione, ha indicato la programmazione triennale della ricostruzione pubblica (2013-2015) per un importo complessivo di 126 milioni di euro per la realizzazione, nel triennio, di 150 progetti. Gli interventi in fase avanzata rappresentano un terzo dei progetti programmati con un impegno di risorse pari a 76,7 milioni di euro. Per la ricostruzione privata il responsabile dell’Usrc ha fornito le cifre al 31 ottobre 2014: 758 sono i cantieri aperti, di cui 538 fuori centro storico e 220 dentro centro storico, 3619 sono le abitazioni tornate agibili, di cui 1808 abitazioni principali. La relazione dell’Usrc ha toccato inevitabilmente anche il nodo delle risorse: allo stato la richiesta di fabbisogno finanziario proveniente dalle otto aree omogenee è di 460 milioni di euro a cui vanno aggiunti i 183 milioni richiesti dagli uffici tecnici dei comuni. Nei 109 comuni fuori cratere risultano complessivamente 2592 i cantieri chiusi, 727 quelli aperti, 513 quelli da aprire. Al termine del relazione, il presidente D’Alfonso ha parlato di «esperienza formidabile e strstraordinaria che ha permesso di riprendere il rapporto con la cittadinanza. Un’esperienza», ha aggiunto, «che dovrà diventare un modello che noi codificheremo nella futura legge regionale sulla ricostruzione. Cristallizzeremo questa formidabile esperienza, indicandola come expertise da prendere a riferimento».


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