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Pescara, 24/11/2024
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Data: 20/11/2014
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Sciopero Cgil e Uil il 12 dicembre. Cisl dice no: «Non fermare il Paese». Furlan (Cisl): Jobs act sta cambiando in meglio, stop pubblico impiego il primo dicembre

Cgil e Uil proclamano lo sciopero generale per il 12 dicembre, non più il 5 come sembrava in un primo momento. È questo l’esito dell’incontro tra i leader sindacali. La Cisl però non parteciperà. «Non ci sono motivazioni valide per fermare il Paese: il Jobs act, in fondo, sta cambiando in meglio» dice il neosegretario generale Annamaria Furlan in un’intervista a la Repubblica. La Cisl rilancia nel primo pomeriggio, e annuncia: «Sciopero nazionale di tutte le categorie del pubblico impiego, dalla scuola alla sanità, per il primo dicembre».

Camusso: «Verifiche sulla data»

Quanto allo sciopero generale, è la prima volta dal 2011 che la Cgil non sciopera da sola (nel dicembre di quell’anno i tre principali sindacati avevano unitariamente proclamato l’astensione dal lavoro per protestare contro la riforma previdenziale del governo di Mario Monti). Oggi, invece, Camusso dichiara che «sui temi della legge di stabilità, del Jobs act» con la Uil «abbiamo registrato un importante convergenza e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale in una giornata con manifestazioni territoriali il 12 dicembre, avendo fatto verifiche sulla data». In precedenza, infatti, l’ipotesi dello sciopero il 5 dicembre aveva scatenato polemiche soprattutto nel Pd («Il ponte è servito»).

Tensione tra i sindacati

Dopo l’annuncio, è fuoco incrociato tra le sigle sindacali. «Noi non ci siamo sfilati, non abbiamo mai valutato di dichiarare lo sciopero generale - sostiene la leader della Cisl, Annamaria Furlan -. Confermiamo lo sciopero unitario del pubblico impiego, deciso dalle categorie». «È scortese dire qualche minuto prima di un incontro unitario qual è la soluzione», attacca Camusso a proposito dell’intervista in cui Annamaria Furlan ha annunciato il no allo sciopero. «La Cisl ha detto che delega la sua categoria» del pubblico impiego «a discutere con le altre. Seguiamo ovviamente con attenzione ma per noi lo sciopero generale è lo sciopero di tutte le categorie» nota ancora Camusso, facendo intendere che lo stop del pubblico impiego convergerà nella stessa data.

Poletti diserta il congresso Uil

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il cui intervento era previsto nel pomeriggio al congresso Uil, ha fatto sapere di rinunciare ad intervenire alla luce del «mutato contesto», cioè la decisione della Uil di proclamare con la Cgil lo sciopero generale. Il messaggio è stato letto dal palco e dalla platea sono partiti fischi. La decisione di scioperare è «un errore» anche secondo il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, che rivendica i passi avanti che il Jobs act e la legge di Stabilità stanno compiendo, secondo il governo, per rendere più stabili i contratti e ampliare i diritti.

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