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Pescara, 24/11/2024
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21/11/2014
Il Centro
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Licenziati: no reintegro, solo indennizzo. Jobs act oggi alla Camera: cambia l’articolo 18, pochi casi per la riassunzione. Demansionamenti e controlli a distanza |
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ROMA Modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, chiarimenti sulla concessione degli ammortizzatori sociali, nuove norme sui controlli a distanza, superamento delle collaborazioni coordinate e continuative, azzeramento del periodo di vacatio legis con l’entrata in vigore del provvedimento il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta: sono le principali modifiche al Jobs act introdotte dalla Commissione lavoro della Camera che ieri ha dato il via libera alla delega. Ecco in sintesi cosa prevede il provvedimento che sarà esaminato dall’Aula oggi (l’ok dovrebbe arrivare entro il 26): Tutele crescenti. Arriva il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio per tutti i neoassunti. Nel testo sono state introdotte alla Camera modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con la possibilità di reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi limitata non solo a quelli nulli e discriminatori ma anche a «specifiche fattispecie» di quelli disciplinari (legati al comportamento del lavoratore). Saranno i decreti delegati a stabilire quali saranno queste fattispecie. Sui licenziamenti per motivi economici (esigenze aziendali) giudicati ingiustificati sarà previsto solo l’indennizzo. Forme contrattuali. L’obiettivo al quale si vuole arrivare col contratto a tutele crescenti è di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali e al superamento delle collaborazioni coordinate e continuative. Demansionamenti e controlli a distanza. Si rivede la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa più flessibile (con la possibilità anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro. La nuova cig. Sarà impossibile autorizzare la cig in caso di cessazione definitiva di attività aziendale (la Commissione lavoro della Camera ha aggiunto la parola «definitiva»). L’obiettivo è di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del lavoratore. Saranno rivisti i limiti di durata dell’indennità (adesso il tetto è di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) e sarà prevista una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. Riforma Aspi. La durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla «pregressa storia contributiva» del lavoratore con l’incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016) per quelli con le carriere contributive più rilevanti. Incentivi. Si istituisce inoltre un’Agenzia nazionale per l’impiego e si punta a semplificare e razionalizzare le procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro al fine di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L’obiettivo è svolgere tutti gli adempimenti per via telematica.
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