La buona occupazione contro la Buona Scuola del premier Renzi. È stata questa la replica composta, ma molto colorata, partecipata e costruttiva che il Collettivo studentesco di Pescara oppone alla riforma scolastica in discussione in parlamento. Per ora niente megafoni, slogan e striscioni, dopo la prova muscolare di sabato scorso, con gli oltre duemila studenti in corteo per lo sciopero sociale: il dissenso espresso è meditato, sobrio ed intellettuale all’insegna di una rivolta pacifica forse perché, come si suol dire, l’acqua cheta rompe i ponti. Ed ecco che mentre nella sezione di viale Kennedy del liceo artistico, coreutico e musicale Misticoni-Bellisario gli studenti hanno occupato, organizzando seminari con docenti universitari pulendo autonomamente l’edificio, al liceo Marconi ieri si è svolto un forum sull’acqua e stamani si replica con un corso di scrittura creativa. Al liceo classico D’Annunzio e allo scientifico Galilei si è optato per l’autogestione. Addirittura, nel primo caso, con la partecipazione del sindaco: «L’importanza della scuola nella formazione della pubblica opinione è fondamentale - ha detto Alessandrini -. È importante che i ragazzi discutano sul proprio futuro e sul presente del mondo che li tocca da vicino». I genitori però ritengono illegittima l’occupazione e annunciano un esposto contro i presidi che non garantiscono il regolare svolgimento delle lezioni».
BOCCIATA LA BUONA SCUOLA
«La buona scuola di Renzi - critica Flavia D’Alfonso, rappresentante d’istituto del Misticoni-Bellisario - parla di sponsor, di soldi pubblici ai privati, di creare competizione tra le scuole, di tagliare scatti di anzianità sostituendoli con punteggi assegnati ai professori da parte del dirigente scolastico il quale sempre più si trova a gestire un’azienda». Invece, a detta degli studenti, la scuola dove essere pubblica, laica e solidale: «Ad esempio - propone la leader studentesca - dovrebbe esserci l’assegnazione dei libri in comodato d’uso, con la scuola che li acquista affidandoli agli studenti che s’impegnano a restituirli in buono stato». La buona scuola si dovrebbe riscontrare anche nelle strutture: «In viale Kennedy - denuncia Valeria Lamparelli del Misticoni-Bellisario - abbiamo problemi di spazio. L’indirizzo coreutico che dovrebbe avere tre aule mentre ne ha solo una con parquet sconnesso. I musicisti dovrebbero avere aule insonorizzate, ma le mura non riescono a sostenerle, e mancano cavalletti per gli strumenti e leggii per gli studenti».