L’ideale sarebbe Iarno Trulli. Anche Vitantonio Liuzzi andrebbe bene. Dalla loro parte, oltre alla enorme esperienza sulla macchine potenti ed i chilometri macinati, hanno la conoscenza delle strade della loro Regione.
Difficile che però decidano di accettare. Per questo il presidente della Regione si è rivolto alla Gtm alla ricerca di autisti speciali. Ed è facile comprendere il perché.
La cifra dell’impegno che il presidente della Regione Luciano D’Alfonso pretende dalla sua squadra di governo si può riassumere con una data: 24 giugno 2014. Mentre l’Italia intera si bloccava per guardare in pomeridiana la partita della nazionale italiana il neo eletto presidente convocava la sua prima giunta.
Assessori riuniti proprio mentre gli azzurri scendeva in campo e nessuna possibilità di chiedere uno slittamento. «C’è da lavorare e molto».
Chi lavora al fianco del neo governatore lo sa, l’impegno politico prima di tutto, anche a discapito delle famiglie e degli affetti. C’è chi dice che la sua migliore pubblicità sia quel calendario quotidiano che pubblica su Facebook ogni giorno e dal quale si capisce quanti chilometri al giorno macina e quante cose fa.
Spesso gli ultimi impegni sono a sera inoltrata e la mattina seguente iniziano anche alle 8. I collaboratori del “cerchio magico” si alternano anche per tirare il fiato ma evidentemente ora si è fatta avanti una esigenza nuova e imprevista: trovare autisti che possano reggere il confronto.
Le decine di autisti già in forza in Regione non vanno bene?
Pare di no, se è vero che la Regione e la Gtm hanno recentemente stipulato una convenzione che prevede appunto la fornitura di autisti per il presidente.
In pratica D'Alfonso cerca autisti con «peculiari caratteristiche personali e psicofisiche» in grado di supportare i suoi spostamenti quotidiani che iniziano di buon ora la mattina e possono concludersi anche a notte inoltrata.
Solo per citare un esempio, il primo impegno di questa mattina è alle 7.45 a Vasto (che implica una sveglia per l’autista almeno per le 5…)
Cosa significhi davvero quel «caratteristiche psicofisiche» lo capiscono i collaboratori chiamati a carichi di lavoro e di attenzione non comuni per un ente pubblico italiano.
Così D’Alfonso viaggia per la regione, se va bene, altrimenti ci sono le numerose trasferte a Roma e si immaginano estenuanti attese per gli autisti chiamati a spostamenti anche lunghi e continuati.
Se il presidente ha sempre raccontato che la sua famiglia lo vorrebbe più a casa evidentemente anche gli autisti per stargli dietro devono rinunciare alla vita privata.
Da qui la richiesta di particolari “doti”.
Evidentemente insoddisfatto delle competenze interne, dunque, D’Alfonso si è rivolto agli esperti del servizio pubblico, abituati ogni giorno a vivere tra traffico, disagi, passeggeri più o meno esigenti e migliaia di chilometri da macinare.
Dall’accordo emerge che la Gtm, società interamente partecipata dalla Regione «ha in dotazione personale con il profilo professionale richiesto e le caratteristiche sopra menzionate», dunque super autisti in grado di garantirgli spostamenti frenetici.
Perciò si attingerà da lì «per assicurare con tempestività e professionalità gli spostamenti necessari per far fronte a diversi impegni istituzionali che il presidente è chiamato ad assicurare».
L’autista, come da accordo, resta alle dipendenze organiche della Gtm così come a carico della Gtm resta il trattamento economico. Alla Regione spetterà la corresponsione della retribuzione accessoria.
Se gli autisti non fossero disponibili lo dovranno comunicare con almeno 15 giorni di anticipo. Il tempo sufficiente per trovare un altro super autista.
I dipendenti della Gtm che volessero farsi avanti ora sanno.