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Pescara, 24/11/2024
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24/11/2014
Il Centro
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Canone Rai, pagare meno per pagare tutti. La riforma allo studio: collegata alla bolletta elettrica o al 730, costerà 60-80 euro. Esenzione per i redditi più bassi |
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ROMA Entra nel vivo nella settimana che si apre oggi la fase preparatoria per avviare la riforma della Rai, mentre il governo è al lavoro per definire gli ultimi dettagli delle nuove norme sul canone, che dovrebbero essere presentate al Senato, entro un paio di settimane, in un emendamento alla legge di stabilità. Anche se il viceministro all’Economia, Enrico Morando, non esclude - visti i tempi stretti - che si finisca con il rimandare il tutto all’anno prossimo. Ad esser tenuto a versare la tassa per la tv pubblica saranno non solo i possessori di un televisore, come accede oggi, ma anche di altri device, come pc, tablet e smartphone ed il presupposto per il pagamento sarà la titolarità di un’utenza elettrica, sulla base della considerazione che gli apparecchi necessitano dell’elettricità per funzionare. Ancora da definire le modalità del pagamento. Tre le ipotesi sul tappeto: l’inserimento nelle singole bollette con una quota indicata come contributo per il canone, un bollettino annuale da pagare insieme alla bolletta elettrica ed il pagamento della quota con la dichiarazione dei redditi. Quest’ultima ipotesi, già sul tappeto ma considerata dal governo meno efficace per lotta all’evasione, è presa in considerazione alla luce dell’opposizione di Assoelettrica ed soprattutto dell’Autorità per l’Energia. Per sciogliere gli ultimi dubbi, nei prossimi giorni è in programma un vertice tra il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, il Tesoro e il presidente dell’Autorithy, Guido Bortoni. Quanto all’ammontare, il pagamento medio sarà tra i 60 e gli 80 euro: è prevista una fascia di esenzione totale o parziale sotto i 7.500 euro in base agli indicatori Isee, già utilizzati per la bolletta elettrica. Da stabilire anche se i possessori di seconde case dovranno pagare l’intero ammontare, la metà o nulla, come sostiene Morando. Per le case affittate, spetterà agli inquilini, titolari dell’utenza elettrica, pagare il canone. Per non pagare il titolare dell’utenza dovrà dichiarare sotto propria responsabilità di non possedere alcun device. Il governo accelera anche sul fronte della riforma della tv pubblica. L’ultimo strappo con il Cda di Viale Mazzini, che ha dato il via libera al ricorso contro i tagli decisi dal governo, ha dato maggior vigore all’azione della maggioranza. Domani mattina alle 9 si riunirà il gruppo di lavoro del Pd che deciderà come e dove incardinare il disegno di legge allo studio dell’esecutivo. Sono allo studio due schemi di lavoro. Si punta a rivedere la natura dell’azienda, per eliminare i lacci legati all’equiparazione ad un ente pubblico. L’obiettivo è creare un amministratore delegato in grado di garantire una gestione competitiva e un Cda con meno membri rispetto a oggi (l’ipotesi è cinque) e funzioni ridotte. I componenti dovrebbero essere indicati da un soggetto esterno, per garantire indipendenza dalla politica, ed eletti dal Parlamento. Il gruppo di lavoro del Pd dovrà stabilire se incardinare il provvedimento al Senato o alla Camera e svolgere i primi sondaggi con Forza Italia e il M5S (che a breve dovrebbe presentare una sua proposta) per capire quali sono i punti di convergenza e tentare di accelerare l’iter. Si dovrebbe partire entro l’anno, da un ddl governativo.
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