TERAMO Gli studenti universitari tornano sul piede di guerra dopo i dati diffusi dalla Staur (leggi l'articolo) sull’affluenza dei passeggeri sulle linee 6 e 7, numeri che per l’azienda non giustificherebbero la necessità di corse o mezzi di rinforzo sul servizio di trasporto pubblico urbano verso Colleparco. Numeri poco significativi e in linea con la capienza possibile dei bus, quelli sui passeggeri a bordo resi dal presidente della Staur Agostino Ballone, ma che non convincono gli studenti che parlano invece di «rilevazioni farsa» sulle linee che conducono al campus di Coste Sant’Agostino. L’Unione degli universitari di Teramo (Udu) contesta all’azienda di aver effettuato dei controlli per accertare la reale condizione di sovraffollamento che quotidianamente affliggerebbe gli utenti in un giorno e a degli orari che già si sapeva essere affollati, ma non al punto di destare preoccupazioni. «La problematica che solleviamo da tempo», spiegano in una nota gli universitari, «è riscontrata non solo dagli studenti, ma anche dai cittadini teramani e dagli stessi autisti: non accettiamo che l'azienda erogatrice del servizio liquidi così brevemente la questione con un misero “controllo-farsa”». L’Udu invita l’azienda a ripetere i controlli negli orari segnalati come critici dagli studenti,molto dei quali, sostiene l’Udu, vengono lasciati a piedi. «Ci risulta che i controlli siano stati effettuati di venerdì» spiega Andrea Core dell’Udu «una giornata tradizionalmente “fiacca” sui numeri dei passeggeri a bordo poiché molti studenti ripartono per il weekend. Chiediamo all’azienda di ripetere i rilievi nelle giornate di martedì, mercoledi e giovedì mattina nelle ore critiche che precedono l’inizio delle lezioni ovvero alle 8.30, 10.30 e 12,30. Ci dispiace, infine, rilevare un atteggiamento sordo da parte dell'amministrazione comunale che ancora una volta non ha sentito il dovere di esprimersi su un’annosa problematica: non vorremmo dover interpretare il silenzio come un assenso alla presa di posizione dall’azienda di trasporto». Gli studenti ribadiscono che non molleremo la presa fino a chiedere una conferenza servizi che veda coinvolti da un lato l'amministrazione e dall'altro gli studenti e l'azienda dei trasporti cittadini.