Pescara Per la prima volta nella storia della Regione avremo a fine anno un bilancio di previsione approvato in tempo utile senza corse notturne prima del Capodanno (il 2 dicembre andrà in giunta), allineato con il rendiconto del 2013, con il riaccertamento straordinario dei residui entro dicembre al massimo gennaio (come chiede la Corte dei Conti) e con il Dpfr già approvato a settembre. «In sei mesi riallineeremo tutti i documenti. In pratica torniamo a essere una regione normale», dice un soddisfatto Silvio Paolucci, assessore al Bilancio e alla Sanità. Ma la battaglia non è finita qui.
Perché sulla testa della Regione pende la Legge di stabilità di Renzi che prevederebbe per l’Abruzzo tagli per 100 milioni di euro da tre voci: sanità, trasporti e Fas. Il condizionale è d’obbligo, perché le Regioni stanno ancora trattando con il governo per capire come e a quali livelli intervenire. Sarà difficile per esempio per l’Abruzzo toccare la spesa sanitaria sottoposta già a una occhiuta revisione. Il bilancio di previsione sarà in equilibro «per competenze» e dovrà essere «molto rigoroso», dice Paolucci. Saranno garantiti le spese obbligatorie e i ticket sul sociale, ci sarà l’ammortamento del disavanzo di 455 milioni euro, l’aumento della copertura dei residui perenti (l'anno scorso era solo al 2%, la legge la pretende al 70%). «In sostanza si metteranno alcuni punti fermi», dice l’assessore, «per cominciare dopo il 2015 a ragionare con più serenità». Tra i punti fermi ci sono la contrazione di alcune fonti di spesa per beni e servizi, l’abbattimento dei costi improduttivi; le spese facoltative saranno ridotte all’osso; si cercherà di ridurre l’evasione, per esempio quella relativa al bollo auto (la Finanziaria 2014 previde già l’istituzione di una “Commissione per il contrasto dell'evasione e dell'elusione dei tributi erariali in materia fiscale e contributiva”), si studierà una diversa governance delle aziende partecipate «che non saranno più fonti di spesa incontrollate». Il discorso riguarda certamente i centri di ricerca, in costante difficoltà economica, ma anche le società regionali di trasporto, per le quali il Dpfr prevede la fusione per incorporazione di Gtm e Sangritana in Arpa. Una riforma sulla quale la Regione conta molto, ma che presenta difficoltà tecniche e resistenze.