PESCARA Senatore Razzi ha sentito? «Cosa?». In Abruzzo i consiglieri regionali si sono votati in gran silenzio una norma che consentirà di anticipare loro il Tfr, insomma la buonuscita. C'è chi prenderà più di 50mila euro per cinque anni passati all'Emiciclo. «E' la legge». Sì, ma a lei hanno fatto la guerra per la storia del vitalizio, non la indigna un po'? «La legge c'è, ma siccome siamo in Italia poi si fanno padri e padrini». E nel mirino c'è sempre Antonio Razzi. «Io sono stato onesto, l'ho detto apertamente. Gli altri lo pigliano e nessuno lo lascia». Cosa? «Il vitalizio. Quando tornai dalla Svizzera, appena eletto in Senato, non sapevo neanche cosa fosse. Dissi: non mi interessa, io voglio solo lavorare». E poi? «Dopo mi hanno spiegato e mi sono detto: qui ognuno si fa i c...i suoi, e allora mi faccio anch'io i c...i miei. Tanto si può dire, vero? Crozza lo dice tutti i venerdì in televisione. Proprio questi del Consiglio regionale abruzzese me ne fecero di tutti i colori quando si parlava del mio vitalizio. La verità è che sotto sotto fa gola anche a loro». A proposito di Crozza, su questa storia del vitalizio insiste sempre anche lui nella trasmissione del venerdì. «Sì ma non mi arrabbio, anzi sono il primo a vederla e a ridere. Lui fa il suo lavoro, è un grande professionista. Io faccio il senatore».
GOVERNATORE FURIOSO
Chiuso il siparietto con Antonio Razzi, resta aperta la questione più seria: la norma votata in Consiglio regionale, fuori dall'ordine del giorno e in assenza del governatore Luciano D'Alfonso, che autorizza la tesoreria della Regione ad anticipare l'indennità di fine rapporto ai consiglieri che hanno occupato i banchi dell'Emiciclo nella precedente legislatura, quella interrotta con il voto del 25 maggio. Una voce di spesa che sul bilancio di previsione 2014 andrebbe a pesare per una somma superiore a 1,5 milioni di euro, proprio in un momento di liquidità di cassa che la Regione non sa più come parare. Sembra che il governatore D'Alfonso sia su tutte le furie per il blitz fatto in Consiglio in sua assenza. Ma ci pensa l'assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, a tagliare la testa al toro: «Quei soldi non ci sono, quindi per quel che mi riguarda la vicenda si chiude qui».
M5S E DI MATTEO
Il M5S ha già dato battaglia su Tfr e vitalizi dei consiglieri regionali salendo sull'Aventino. Tra le rare voci isolate di dissenso negli altri partiti c'è quella dell'assessore Donato Di Matteo, Pd, anche lui contrario al prolungamento della norma che già nel luglio scorso aveva consentito di liquidare il Tfr a una cinquantina di consiglieri e assessori della precedente consiliatura, di maggioranza e opposizione. Praticamente tutti, con somme oscillanti fra i 30mila e i 55mila euro. Per qualcuno, oltre che il Tfr, è scattato anche il vitalizio per raggiunti limiti di età, la pensione a vita maturata anche dopo una sola legislatura, come avviene in Parlamento. Diritti acquisiti, certo, sanciti dalla legge. Anche se poi le leggi ogni Regione se le fa o le applica come meglio crede. E in un momento in cui al cittadino si chiede di stringere la cinghia, è inevitabili che certe cose non passino proprio inosservate.