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Pescara, 24/11/2024
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Data: 25/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Prati di Tivo, deserta l’asta per gli impianti. Confermate le previsioni della vigilia. Possibile la gestione diretta della Gran Sasso Teramano spa

TERAMO Va deserta, come previsto, l'asta per l'affidamento della gestione degli impianti sciistici di Prati di Tivo. Ora la società Gran Sasso Teramano dovrà trovare una rapida soluzione per la gestione della cabinovia che, precisa il presidente Marco Bacchion, «dovrà comunque restare aperta, per garantire alla società i necessari finanziamenti». Non ci sarà un'altra asta con un eventuale abbassamento del canone, fissato in 250.000 euro all'anno: la Gran Sasso Teramano, infatti, sta già studiando soluzioni alternative che prevedono il coinvolgimento di tutti i soci, a cominciare dalla Provincia di Teramo, socio di maggioranza. «Avevamo considerato l'eventualità che l'asta potesse andare deserta, e in quest’ultimo mese non siamo stati con le mani in mano», dichiara Bacchion. L'amministratore parla di numerosi incontri svolti fra i soci, i soggetti interessati dalla cabinovia e autorità quali il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, al fine di trovare un'alternativa all'affidamento della gestione della stazione sciistica. Fra le ipotesi, vi sarebbero quelle di una gestione diretta della Gran Sasso Teramano e la compartecipazione con gli operatori del settore. Ma Bacchion non si sbilancia e sostiene solamente che la soluzione che verrà adottata dovrà tenere conto delle esigenze finanziarie della Gran Sasso Teramano e la tutela degli operatori. «La chiusura degli impianti di Prati di Tivo non fa comodo a nessuno», ribadisce Bacchion, «perciò bisogna trovare una soluzione che potrebbe anche contemplare una variazione dei costi o il supporto da parte dei soci, ma quello che è sicuro è che alla Gran Sasso Teramano vengano garantiti i canoni e le risorse finanziarie per la propria sussistenza». L'avviso di gara, pubblicato lo scorso 22 ottobre comportava l'affidamento (per cinque anni) degli impianti – cabinovia, le due seggiovie biposto e quadriposto e la sciovia doppia Jolly 1 e Jolly 2– e dei servizi collegati, quali la biglietteria, la preparazione delle piste, l’innevamento artificiale e la sua manutenzione. Già in occasione della pubblicazione del bando gli operatori turistici avevano lanciato l'allarme sul fatto che l'asta sarebbe potuta andare deserta, a causa del canone troppo elevato; Bacchion aveva risposto dichiarando che il canone era stato fissato in base alle esigenze finanziarie e ai mutui contratti dalla Gran Sasso Teramano. In quell'occasione, lo stesso amministratore della società aveva parlato di alternative avanzate dagli operatori turistici, nel caso in cui l'asta fosse andata deserta. Ora i soggetti interessati dovranno prendere una decisione alla svelta, la stagione invernale è alle porte e il rischio che la stazione sciistica del Gran Sasso teramano resti chiusa si fa sempre più concreto .

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