Falsi permessi della legge 104 e finte malattie alla Sevel: lo scorso 23 ottobre ci fu la prima condanna per un operaio che invece di assistere la zia malata andava in campagna a fare legna. Ieri due patteggiamenti e due nuovi rinvii a giudizio, con processo fissato al 9 giugno 2015 per presunta truffa aggravata. Le condanne patteggiate, a 8 mesi di reclusione, con pene sospese, riguardano Antonio Tacconelli, 57 anni, di Ortona, e Gianni Simonetti, 43, di Guardiagrele. Il primo, lavoratore del reparto verniciatura, aveva dichiarato di assistere l'anziana madre, portatrice di grave handicap, mentre per 7 giorni, dal 10 al 29 settembre 2012, si dedicava in modo continuativo ad altre attività personali, con pari danno per l'Inps di 448 euro. Il secondo condannato, Simonetti, del reparto logistica, chiese invece il congedo parentale per assistere la figlia e la madre malate, dice la procura, mentre per nove giorni, nell’autunno 2012, svolgeva attività di allenatore della squadra di calcio Asd Guardiagrele anzichè assistere le congiunte, con danno per l'Inps e Sevel di 320,83 euro. Vanno invece a processo, con accuse in questo caso da dimostrare, l'operaio del reparto logistica Emilio Alberigo, 53 anni, di Santa Maria Imbaro, perché invece di assistere la madre disabile, nell'agosto 2012, sarebbe andato a ballare in un locale di Lanciano, in contrada Serre; quindi un lavoratore di Termoli, Marco Iacovelli, 38 anni, in servizio al reparto montaggio, il quale secondo l’accusa, dal 23 al 27 gennaio 2012, durante una malattia, faceva il barista in una caffetteria di cui era socio al 50%. Alberico, difeso da Osvaldo Piccirilli, il 14 dicembre ha anche il ricorso in Cassazione contro il licenziamento. Pm Rosaria Vecchi, gup Marina Valente.
IL CASO SAN VITO
Convinti della loro innocenza, hanno detto al gip Valente, di voler essere giudicati con rito abbreviato allo stato degli atti gli undici indagati per il progetto turistico del resort turistico in contrada Foreste di San Vito, progettato dal colosso Pagliaroli Group di Montesilvano. La Procura ha messo nel mirino il cambio di destinazione d’uso del prg, da terreno da agricolo ad insediamento turistico–ricettivo. Sono indagati il sindaco Rocco Catenaro, la Giunta e la maggioranza del consiglio comunale e l’imprenditore Gianni Pagliaroli. Udienza il 23 marzo.