Per cominciare trasferirà il Provveditorato della pubblica istruzione nella sede di via Passolanciano, poi riunirà gli uffici e il personale sotto un solo tetto a Palazzo dei Marmi. Il neo presidente della Provincia, Antonio Di Marco, presenta la sua ricetta per recuperare risorse che permettano all’ente di respirare.
«Dopo aver riportato ad Alanno i ragazzi dell’Agrario grazie all’apertura di un convitto temporaneo, e aver abbattuto i costi legati al loro trasferimento a Villareia, adesso è il momento di tagliare altri 180 mila euro l’anno - spiega Di Marco -. È dagli anni ’70 che i locali in piazza Spirito Santo ospitano Ufficio scolastico a spese della Provincia. Dopo alcuni incontri con la dirigente Sebastiani posso dire che entro fine anno gli uffici del Provveditorato saranno trasferiti in via Passolanciano in locali di proprietà della Provincia». Operazione che permetterà all’ente di risparmiare i 180mila euro di affitti. A questa seguirà il trasferimento a Palazzo dei marmi degli uffici che oggi occupano la sede di via Passolanciano, in modo da cercare di vendere o affittare gli spazi che rimarranno vuoti.
Iniziative che il presidente Di Marco annuncia all’indomani delle severe critiche ricevute dai consiglieri di #Provinciaprima. Il suo predecessore Guerino Testa lo aveva attaccato per aver incrementato il capitolo "Spese per il personale" per poter assumere un addetto stampa esterno, nominare il capo di gabinetto e assumere un nuovo dirigente (con tanto di nomi e cognomi sussurrati). Testa aveva anche ironizzato sul fatto che Di Marco avesse «trascorso i primi 30 giorni da presidente a pulire stanze e sistemare mobili». Polemica nella quale Di Marco non è voluto entrare finché non è diventata virale, con botta e risposta sui social network.
«Quella che loro definiscono “passione per l’estetica” altro non è che un tentativo, fra l’altro a costo zero, di ripristinare un ambiente ordinato e pulito - ha detto Di Marco -. Quanto alle spese del personale, ricordo che Testa aveva uno staff composto da sei persone esterne. Scelta che non ho mai criticato perché penso che il lavoro abbia un valore e che un amministratore abbia il diritto di contornarsi di persone fidate. Dalle sue scelte avrei pensato che Testa fosse del mio stesso avviso, ma evidentemente sbagliavo». Sintetica la controreplica di Testa: «Pensare di spendere oggi 300mila euro per ingrossare le file dello staff significa non capire il periodo storico che stiamo vivendo, tanto più in un ente destinato alla chiusura». Per Provinciaprima l’amministrazione Di Marco «ha previsto di utilizzare 800mila euro per un incremento delle spese del personale e 400 mila euro per il funzionamento degli organi istituzionali... in un ente che ha 300 dipendenti e che tra un mese dovrà cessare il 50% delle funzioni assegnate».