ABRUZZO. Sarà un mercoledì nero per i trasporti: lo sciopero di 24ore della Gtm annunciato dalle sigle sindacali Cgil, Ugl, Faisa sarà coadiuvato anche da un sit in di lavoratori nei pressi della Regione Abruzzo in viale Bovio.
Alla base della vertenza, aperta ormai dal giugno scorso, spiegano Filt-Cgil, Ugl autoferrotranvieri e Faisa-Cisal, «lo scadente servizio offerto all’utenza in alcune fasce orarie della giornata e dei festivi, le cattive relazioni industriali tenute dalla Società e dal dirigente Pierluigi Venditti, gli atti unilaterali posti in essere a spregio di accordi sottoscritti con tutte le organizzazioni sindacali dal direttore generale Maximilian Di Pasquale e dal presidente del cda Michele Russo, gli irrigidimenti del responsabile dell’esercizio Raffaele Piscitelli conseguenti a questa vertenza che chiede unicamente il rispetto di accordi sottoscritti, anche recentemente».
«L’inasprimento della controversia», continuano i sindacati, «è dovuto al continuo palleggio tra la politica e il management Aziendale per l’assunzione di decisioni determinanti per continuare ad erogare il normale servizio ai clienti: infatti ci risulta che l’amministrazione regionale abbia invitato, per iscritto, l’Azienda a non assumere decisioni straordinarie e di attenersi alla normale amministrazione».
Il presidente nel recepire l’invito avrebbe immediatamente troncato le relazioni industriali invitando le organizzazioni sindacali a rivolgersi direttamente alla Regione, «per contro la Società continua ad assumere decisioni che , a nostro avviso, non rivestono carattere di ordinaria amministrazione».
La Regione, invece, in un incontro tenutosi lunedì ha comunicato ai sindacati di non essere in grado di sbloccare la vertenza in Gtm «mentre ci risulta che nella società Arpa la stessa amministrazione regionale ha consentito la sigla di accordi straordinari che rivestono anche carattere di esborso economico applicando , di fatto, due pesi e due misure».
Le organizzazioni sindacali si dicono «sconcertate» dal comportamento delle controparti «che non fanno nulla per scongiurare disservizi all’utenza, conseguenti allo sciopero , ma anche stratificati da anni di mala gestione.
Ci scusiamo con l’utenza per i disagi causati che sono indirizzati al miglioramento del servizio ed alla salvaguardia di diritti fondamentali».