PESCARA Lunedì prossimo , dopo 321 giorni, o circa dieci mesi e mezzo di lavori, riaprirà corso Vittorio Emanuele al traffico automobilistico, a un senso per le automobili, e a doppio senso per i mezzi pubblici. Già, poiché tutto cominciò il 13 gennaio scorso, quando il cantiere venne aperto. Solo che allora si parlava di tre mesi o poco più di lavori: infatti dapprima era stato previsto un termine che sarebbe dovuto cadere prima di Pasqua, il 20 aprile, poi la data si spostò alla fine dell’estate (anche se, va sottolineato, le date previste nei contratti stipulati tra Comune e imprese, come termine ultimo di consegna, sono state rispettate). Infine, la data effettiva, annunciata ieri dal vicesindaco, nonché assessore comunale ai Lavori pubblici, Enzo Del Vecchio. «Il Corso riaprirà l’1 dicembre», ha fatto sapere il numero due dell’amministrazione. Ma con una novità: rimarrà chiuso al traffico nei fine settimana e nei giorni festivi, anche se nei sabati solo di pomeriggio. L’amministrazione, per i sabati, ha previsto l’apertura della strada fino alle 16, appunto, per garantire una maggiore mobilità agli alunni che in quel giorno si recheranno a scuola. Un piccola vittoria delle associazioni e dei comitati dei residenti, in particolare quella presieduta da Anthony Micolitti e Fabrizio Canta, «Per lo sviluppo sostenibile di corso Vittorio Emanuele e dintorni», i quali, nelle settimane scorse, avevano chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco di centrosinistra, Marco Alessandrini, e si erano appellati quantomeno a una chiusura al traffico di corso Vittorio nei week end e nei giorni festivi. Ma oltre alla novità della chiusura nei fine settimana, decisa dal sindaco, per il resto la modalità di transito sarà quella già prevista nell’ordinanza emanata nei mesi scorsi. Il senso unico di marcia per le automobili private sarà da sud verso nord, mentre per autobus, taxi, ambulanze e auto delle forze dell’ordine vi sarà il doppio senso. Con una velocità massima per tutti di 30 chilometri all’ora, poiché corso Vittorio, nel tratto riqualificato, diventerà Zona 30. Inoltre, la strada variante che attualmente passa, quasi parallelamente al Corso, nell’area di risulta, rimarrà ancora aperta per garantire il traffico che va da nord a sud. Anche se, come ha anticipato Del Vecchio, avrà vita breve. «Noi pensiamo», ha fatto sapere, «che entro Natale verrà chiusa». Sì, perché a breve dovrebbero partire anche i lavori necessari per il traffico che, a doppio senso, dovrà gravitare su via Bassani-Pavoni, la strada che passa di fronte alla stazione ferroviaria, la quale necessita ancora della segnaletica. Inoltre, ha aggiunto Del Vecchio, sempre nello stesso ambito, dovrà essere eliminata la rotatoria posta all’incrocio tra via Teramo e via de Gasperi. «Andremo a sanare, pertanto», ha sottolineato ancora Del Vecchio, riferendosi alla strada alternativa aperta nelle aree di risulta per ovviare alla chiusura del Corso, «una situazione, come dichiarato dal Tar, illegittima». Insomma, si chiude, per il momento, una querelle che ha visti contrapposti da una parte chi voleva una chiusura al traffico del Corso, quantomeno alle auto private, come alcuni residenti e parte dei commercianti, e dall’altra la Confcommercio (alla quale ha dato manforte anche l’esito di un questionario somministrato dalla Confesercenti a circa 200 titolari di locali del centro di Pescara, nel quale, a maggioranza , si sono schierati a favore della riapertura del Corso), che da sempre si è schierata a favore della riapertura al traffico. Anche se rimane aperta la possibilità di indire un referendum (il centrodestra ha già cominciato la raccolta delle firme necessarie per l’indizione), che però, probabilmente, non si potrà tenere prima del 2016.