L’AQUILA Impianti pronti e neve in arrivo. Ma l’8 dicembre, tradizionale data di apertura della stazione sciistica di Campo Imperatore, i 30 dipendenti del Centro turistico del Gran Sasso incroceranno le braccia. Nessuna inaugurazione della stagione bianca, dunque, visto che il personale, che attende ancora gli stipendi di ottobre e novembre, ha deciso di proclamare una prima giornata di sciopero, a cui potrebbero seguirne anche altre. Negli anni passati a far slittare la partenza sulle piste ci avevano pensato i soliti problemi tecnici a funivia e seggiovia. Ora tocca ai lavoratori, che vogliono dare un segnale forte all’azienda e all’amministrazione comunale. Il Ctgs ha infatti chiesto un contributo straordinario al Comune, di circa 200mila euro, per garantire stipendi e avvio della stagione: questo a fronte di una situazione economica sempre più critica, con le banche che hanno chiuso le linee di credito. Per dipendenti e sindacati, i vertici aziendali hanno fatto scelte sbagliate, penalizzando le maestranze. C’è stato un tentativo di conciliazione in prefettura, andato a vuoto. E dopo una settimana, è arrivata la proclamazione dello sciopero: «Le segreterie provinciali di Ugl, Filt-Cgil e Uilt Uil», si legge in una nota congiunta, «considerata la mancata convocazione da parte aziendale per esperire la prima fase della procedura di raffreddamento prevista, visto l’esito negativo della procedura di conciliazione tenuta in sede prefettizia lo scorso 18 novembre e vista la mancata corresponsione delle mensilità di ottobre e di novembre e nessuna certezza sui tempi di tale adempimento, proclamano per l’8 dicembre 2014 il primo sciopero del personale del Centro turistico del Gran Sasso. Da 60 giorni», sottolineano Domenico Fontana della Filt-Cgil, Primo Cipriani della Uilt-Uil e Piero Peretti dell’Ugl, «i dipendenti sono senza stipendio a causa della colpevole sprovvedutezza dell’amministratore unico che, pur avendo disponibilità economiche aziendali ha preferito dirottarle verso altre necessità anziché privilegiare il debito verso i dipendenti. Qualora non si avranno risposte immediate a questa incresciosa e insostenibile situazione, proclameremo ulteriori azioni di sciopero». I lavori di manutenzione sulla funivia di Fonte Cerreto e sulla seggiovia delle Fontari sono stati completati, come annunciato al Centro dal direttore degli impianti Marco Cordeschi, ed è stato anche acquistato e portato in quota il gasolio. Ma la protesta dei dipendenti, se nel frattempo non si trova una soluzione, potrebbe far saltare tutto