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Pescara, 24/11/2024
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Data: 27/11/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Manovra, sì al tetto per le pensioni d’oro. Dimezzati i tagli ai patronati

ROMA Passa il tetto alle pensioni d’oro ma sarà applicato solo a partire dal 2015. Arriva la detrazione per i politici che versano parte dei compensi al partito. Sono due delle ultime novità inserite nella manovra 2015-2017 in Commissione Bilancio alla Camera dove si dovrebbero chiudere in serata i lavori (con il mandato al relatore) per far approdare in testo già domani in aula a Montecitorio. La manovra sarà licenziata nel week end con voto (multiplo, su tre diversi pacchetti) di fiducia. Per le pensioni d’oro al termine di un’attenta valutazione anche dei profili giuridici, la soluzione identificata per sanare nella legge di stabilità la «falla» della legge Fornero è stata quella di salvare gli assegni già elargiti, modificando invece quelli che saranno distribuiti dall'anno prossimo. La scrittura della norma ha richiesto tempo ed ha sollevato alcuni dubbi interni all’esecutivo, risolti poi con un compromesso evitando che la nuova misura fosse in alcun modo retroattiva. La proposta originaria circolata in commissione Bilancio alla Camera non fissava infatti un paletto temporale alla norma e si presentava come retroattiva, prestandosi con ogni probabilità a numerosi ricorsi di incostituzionalità come modifica di diritti acquisiti. Dal primo gennaio dunque l’importo della pensione non potrà essere superiore a quello che sarebbe stato erogato con il vecchio sistema retributivo, con buona pace di gran commis, medici e professori universitari. Il governo ha annunciato di voler chiedere la fiducia e a portare a casa il testo licenziato dalla Camera entro il fine settimana. Per evitare rilievi di omogeneità da parte del Quirinale, testo e le modifiche apportate saranno scisse in tre maxiemendamenti. Le fiducie saranno per queste tre. Le altre novità vanno dal nuovo tetto al bonus mamma fino alla sorpresa, del tutto inaspettata finora, della detraibilità per i politici dei finanziamenti ai partiti. Allo sviluppo degli asili saranno destinati 100 milioni di euro del fondo famiglia e la stessa cifra sarà impiegata per la tutela del patrimonio culturale nel quadriennio 2016-2020. Attenzione sarà data ai più poveri con un nuovo doppio intervento: 7,7 milioni di euro saranno destinati alle organizzazioni caritatevoli per la distribuzione di derrate alimentari, mentre un bonus di 1.000 euro l’anno sarà distribuito alle famiglie in difficoltà con 4 o più figli a carico. Come previsto i tagli ai patronati saranno dimezzati, da 150 a 75 milioni di euro, ma contestualmente il loro numero diminuirà a circa un terzo rispetto all’attuale. Potenziata la lotta all’evasione fiscale con l’utilizzo delle banche dati.

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