LANCIANO Il consiglio comunale di Lanciano alza le barricate in difesa della Sangritana, che rischia di uscire penalizzata dal progetto regionale di riforma del trasporto pubblico locale (Tpl). Le rassicurazioni dei rappresentanti regionali non bastano a tranquillizzare sul futuro dell’azienda, fondata a Lanciano oltre cento anni fa. Il documento. Nel consiglio comunale di giovedì, su proposta delle forze di opposizione, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno per chiedere ai vertici della Regione di fare chiarezza sulle sorti della Sangritana alla luce della proposta di legge regionale in materia di riordino delle partecipazioni societarie nel settore del Tpl. «Condividiamo la necessità di un progetto che razionalizzi e renda più efficiente il servizio di trasporto pubblico locale», precisano i consiglieri di opposizione, «ma vogliamo conoscere gli effetti della proposta di legge regionale con particolare riferimento alla Sangritana e al trasporto su ferro. Con la proposta di legge regionale si intende costituire, attraverso la fusione per incorporazione, un’unica società pubblica di trasporto. In sintesi Arpa, che presenta un bilancio in passivo importante, incorpora Sangritana e Gtm che, al contrario, sono imprese sane. È normale nutrire forti perplessità ed essere preoccupati sul futuro della Ferrovia Adriatico Sangritana, attorno alla quale si è sviluppato un territorio, quello del Sangro-Aventino. Non possiamo cancellare 100 anni di storia». Le forze di minoranza si chiedono, inoltre, che fine faranno i progetti avviati da Sangritana, anche alla luce delle esplicite richieste del gruppo Fiat in riferimento allo stabilimento Sevel. D’Alessandro. «La storia della Sangritana è la storia dell’Abruzzo migliore, della sua modernizzazione e oggi il patrimonio di esperienza, capacità, investimenti, saranno il fiore all'occhiello, la punta di forza della nuova società unica, dove Sangritana non si annulla ma diventa guida. Per tali ragioni il nome della nuova società conterrà quello della Sangritana, la cui storia non si interrompe, anzi si rilancia». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Camillo D’Alessandro, delegato della giunta al settore trasporti. «La nuova società unica sarà organizzata in tre divisioni: urbana, extraurbana, ferro, e quest'ultima avrà sede a Lanciano», ribadisce D’Alessandro, «inaugureremo una nuova fase di investimenti, a partire dal ferro, dove ci candidiamo a svolgere maggiori servizi con nuovi vettori. Saranno potenziate le officine a Lanciano, le faremo diventare piattaforma manutentiva tra le più importanti in Italia per offrire servizi all'esterno». Progetto Lanciano. «Bene l’ordine del giorno, ma adesso il consiglio comunale straordinario», rilancia il vicesindaco Pino Valente, coordinatore del movimento civico, «con la presenza dei vertici regionali che dovranno venire a spiegare a giustificare il progetto che stanno portando avanti. La sensazione non è quella di una fusione, ma di una annessione vera e propria da parte di Arpa nei confronti delle altre due società, un paradosso perché le due aziende sane verranno colonizzate da un’azienda capace di produrre in due anni ben 17 milioni di euro di perdita».