PESCARA «Se Teodoro non rimodula alcune sue posizioni, il rischio è che la sua lista non farà più parte della maggioranza». È l’aut aut che ieri è arrivato da ambienti vicini al sindaco di centrosinistra, Marco Alessandrini. Non che si sia arrivati alla rottura, all’interno della maggioranza di centrosinistra, tra sindaco e la lista Scegli Pescara, di cui è presidente Gianni Teodoro, attualmente consigliere provinciale. Ma, è stato fatto notare, alcune decisioni di Teodoro avrebbero fatto irritare, non poco, il primo cittadino, tanto da ritenere non più necessari i due voti in consiglio comunale di Massimiliano Pignoli e Piernicola Teodoro, i due consiglieri della lista Scegli Pescara, e da mettere in dubbio la permanenza nella giunta comunale della figlia di Teodoro, Veronica, assessore al Patrimonio. Un’ipotesi che ieri è stata decisamente smentita dall’entourage di Gianni Teodoro, il quale ha fatto sapere di essere in ottimi rapporti con la maggioranza di centrosinistra, e con il sindaco stesso, con il quale è legato da un rapporto amicale. Ma ieri, dalla squadra di governo di Alessandrini hanno insistito: «Se Teodoro non cambia marcia, la coalizione farà a meno del suo appoggio». La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stato l’ultimo consiglio comunale di venerdì, quando, per via del tentativo, da parte del vice sindaco Enzo Del Vecchio, di trattare con l’opposizione di centrodestra l’assestamento di bilancio, sarebbero arrivate diverse critiche al numero due della giunta Alessandrini dai consiglieri di Scegli Pescara. A dire il vero, anche da parte di esponenti dello stesso Pd, raccontano i collaboratori di Teodoro. Ma non solo. A fare accigliare il sindaco ci avrebbe pensato anche il documento, proposto da Gianni Teodoro, che esprimeva solidarietà al comandante della polizia municipale, Carlo Maggitti, dopo che, per la questione della presunta multa al questore, il sindaco Alessandrini aveva invece chiesto chiarezza direttamente a Maggitti. Un atto di solidarietà, il quale però, e quest’aspetto diventa rilevante per il conteggio dei numeri della maggioranza, sarebbe stato firmato non solo da Pignoli e Piernicola Teodoro, ma anche da altri due esponenti della maggioranza. Due malpancisti che potrebbero far scendere i consiglieri del centrosinistra da 19, il numero dei consiglieri della maggioranza senza Pignoli e Teodoro, a 17, la soglia minima per avere la maggioranza in consiglio comunale. Una maggioranza a questo punto risicata, di cui, da opposti versanti, Alessandrini e Teodoro stanno tenendo conto. Ma il braccio di ferro tra i due ha radici antiche: sin da quando Alessandrini gli impose il nome di una donna, per un componente in giunta di area teodoriana, per proseguire con i disappunti di Teodoro alla nomina di Camillo D’Angelo, poi dimessosi, alla carica di capo di gabinetto. Ora, un ulteriore redde rationem.