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Data: 01/12/2014
Testata giornalistica: La Repubblica
Primarie, in Veneto vince la Moretti. In Puglia oltre 100 mila votanti. Emiliano ha la maggioranza

ROMA - Per la ladylike una vittoria annunciata. Veneto, Alessandra Moretti sarà la candidata del centrosinistra alla guida della regione. L'europarlamentare del Pd vince la sfida a tre con il 66,4% delle preferenze (25842 voti). Seguono la senatrice democratica Simonetta Rubinato, 29,2% (11391 preferenze), e il consigliere regionale dell'Idv Antonino Pipitone con il 4,2% (1663). Quasi quarantamila votanti, il crollo dell'affluenza alle urne non c'è. Certo, si poteva fare meglio. ma "siamo andati oltre le aspettative" ha spiegato il segretario regionale del Pd Roger De Menech. Un dato che dimostra "che abbiamo ampliato la platea degli iscritti Pd in Veneto, circa 20 mila. Se confrontiamo poi con quanto accaduto in Emilia Romagna direi che ce la siamo cavata in maniera egregia".

L'anti-Zaia e l'ombra di Salvini. E la sfida che attende la Moretti ha un colore: quello del velo verde-Lega che ricopre il Veneto da cinque anni. E un nome: quello di Luca Zaia, l'attuale governatore. E non si tratta di una sfida facile. Perchè prima di Zaia i governi regionali di centrodestra, guidati da Giancarlo Galan, si sono susseguiti per quasi un ventennio. Per la ladylike la missione non è facile, certo, ma non sarà impossibile. I fattori che lasciano ben sperare la Moretti esistono. E sono tutti radicati nel recente passato: il traino che il premier e il governo sapranno darle, la sua personale affermazione alle ultime europee (230 mila preferenze) e - sempre con riferimento all'ultima tornata elettorale per Bruxelles - il boom del Pd, che nella regione è stato il primo partito con il 37,5%. Un dato inferiore alla media nazionale ma comunque mai visto prima nella regione verde. Che Salvini e i suoi non lasceranno tanto facilmente ai democratici. Anche perchè le prossime regionali saranno il banco di prova definitivo per valutare la forza della Lega guidata dall'altro Matteo.

In Puglia. Quasi ottantamila votanti alle 17 (dato ufficiale) e oltre 100 mila (dato ufficioso) a chiusura dei seggi alle 22. "Siamo contentissimi del risultato - ha detto Domenico De Santis del Pd - perché verrà superata la soglia dei 100mila votanti. Non c'è lo aspettavamo. In Veneto solo 30mila votanti ed è una regione che ha la stessa popolazione della Puglia". E l'ex sindaco e segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, sembra abbia già ottenuto il successo, con oltre il 67 % delle preferenze.

Le consultazioni sono iniziate "regolarmente" alle otto del mattino nei 290 seggi. Il centrosinistra vota per scegliere il successore di Nichi Vendola alla presidenza della Regione. I candidati: il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, l'assessore alla Legalità Guglielmo Minervini (Pd) e il senatore Dario Stefano sostenuto dal Sel. Superate le polemiche dei giorni scorsi tra i due partiti in corsa, la macchina delle consultazioni si è avviata con ottimi risultati sin dalle prime ore.

Sono 77.396 gli elettori che sino alle 17 hanno votato. L'affluenza maggiore sinora è in provincia di Lecce dove hanno votato in 22.316. Nella provincia di Bari hanno votato in 22.012, in quella di Foggia 13.115, nella provincia di Brindisi i voti sono stati 7.794, in quella di Taranto 6.603 e nella Bat (Barletta-Andria-Trani) in 5.556. Si vota sino alle 22. Nel 2005 votarono in tutto quasi 90mila elettori, nel 2010 si raggiunse addirittura la quota di quasi 190mila.

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Liguria. Sono sei su sette i candidati alle primarie del centrosinistra in Liguria ad avere presentato le firme a sostegno della loro candidatura il cui termine scadeva oggi al 18. Sono i democratici Raffaella Paita, Sergio Cofferati, Sara Di Paolo, Andrea Taetti. Poi Massimiliano Tovo, ex Udc, e Paolo Carbonaro, segretario regionale Idv. Lo ha riferito Michele Malfatti, presidente della commissione primarie del Pd ligure, spiegando che Paolo Marenco non ha presentato le firme, mentre altri due candidati, Carbonaro e Taetti hanno anticipato alla commissione di non avere raggiunto il quorum di 1500 firme.

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