L’AQUILA Dopo Legambiente, che l’aveva premiata come sesta città capoluogo più vivibile ed ecologica, L’Aquila si impone anche come prima provincia in Abruzzo per la qualità della vita. Stiamo parlando della classifica elaborata dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, che piazza la nostra provincia al 70esimo posto su 107, con una posizione in più rispetto al 2013. Siamo ben lontani dal podio, che spetta alla provincia di Ravenna, ma L’Aquila si difende nei confronti di Teramo, che pure guadagna un gradino salendo al 72esimo posto, di Chieti, scivolata al 74esimo dopo aver perso 5 posizioni, e di Pescara, a cui va la maglia nera della regione, visto che si trova all’85esimo posto, tre gradini in meno dell’anno scorso. Per stilare il rapporto, giunto alla sua 25ª edizione, il quotidiano economico ha analizzato una serie di parametri, tra cui servizi, ambiente e salute, affari e lavoro, popolazione, ordine pubblico e tenore di vita. In generale, il Centro Italia ha ottenuto buoni risultati, in particolare le province toscane. Chiude la classifica la provincia di Agrigento, che ha perso 11 posizioni. Parla di «dato stimolante» il presidente della Provincia Antonio Del Corvo: «La provincia dell’Aquila fa un balzo in avanti nella classifica sulla qualità della vita. Il nostro territorio è il più vasto rispetto alle altre province abruzzesi e sapere che, tra le quattro, quella dell’Aquila ha il primato per la qualità della vita, è una buona notizia, considerando le grandi criticità che interessano un comprensorio così complicato da gestire. È evidente che la nostra terra sia fonte di grandi risorse umane ed economiche che rendono possibile sviluppo e crescita. Questo dato positivo rappresenta uno stimolo per continuare a scalare la vetta di una classifica che coincide con l’impegno di amministratori e cittadini, volto a migliorare la quotidianità di ognuno». Anche il sindaco Massimo Cialente, pur «non credendo molto alle classifiche», invita alla riflessione: «Comunque un dato emerge. Nonostante il sisma, stiamo reagendo. Proporrò in giunta una riflessione e la dovremo poi fare in consiglio comunale. Dobbiamo salire in queste graduatorie, capendo quali aspetti possiamo aggredire subito, quali in un secondo tempo. Perché? Non certo per metterci una medaglietta, bensì perché ormai è dimostrato che le città con la migliore qualità ambientale e di vita, con servizi di qualità, sono quelle che più attraggono talenti e cervelli, così come gli studenti. Dove sono i talenti, vanno gli investimenti. Noi siamo facilitati, poiché siamo una grande città, tra qualche anno una delle più belle d’Europa, ad appena 55 minuti dalla capitale. Provate a leggere il piano strategico, lo studio Calafati, il piano Ocse, il programma di mandato dell’amministrazione, alla luce di questi aspetti e riflessioni. Chiaramente ci dobbiamo tutti rimboccare le maniche, ma io sono fiducioso sul futuro della città, e soprattutto ho fiducia nei nostri giovani».