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Pescara, 24/11/2024
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Data: 02/12/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ancora poche auto sul corso riaperto. Il primo giorno il traffico ha continuato a gravare sulla controstrada

Corso Vittorio Emanuele da ieri mattina è riaperto al traffico, ma ancora in pochi se ne sono accorti. Può essere sintetizzato così il fatidico giorno del ritorno delle auto, in direzione sud-nord, nella principale arteria stradale del centro di Pescara dopo mesi di manifestazioni, polemiche, botte e risposte tra l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Alessandrini, che ha deciso la riapertura, e la passata amministrazione comunale di centro destra, che con la riqualificazione del tratto finale della strada aveva introdotto la pedonalizzazione, ma anche tra residenti e commercianti favorevoli o contrari.
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Erano dunque le ore 9 quando, come previsto dalle procedure, tecnici ed operai, coordinati dagli agenti della polizia municipale, hanno rimosso barriere e fioriere che ostruivano il passaggio restituendo il transito ai veicoli privati, entro il limite di velocità di 30 chilometri orari. Le auto però si sono viste raramente attraversare il corso; alla delle poche che si sono avventurate c’erano automobilisti incerti e disinformati. Nel pomeriggio, addirittura, tra auto e pedoni, a loro volta ignari del ritorno del traffico, si sono create pericolose rotte di collisione che hanno richiesto l’intervento in forze dei vigili. «La riapertura è andata benissimo - commenta comunque il maggiore Matteo Silvestris, responsabile sicurezza stradale della polizia municipale - e tutto procede per il meglio. Chiaramente c’è da attendere qualche giorno, in attesa che i cittadini si riabituino a circolare». Infatti, in attesa di riabituarsi, i cittadini hanno continuato a transitare sulla controstrada che attraversa la strada parco, come se nulla fosse, ritrovandosi poi inaspettatamente imbottigliati in code interminabili a causa della riattivazione del semaforo di piazza della Repubblica, imposta dalla riapertura del corso per disciplinare gli attraversamenti pedonali e la confluenza delle correnti di traffico all’altezza di piazza della Repubblica. Così al surreale silenzio del Corso, interrotto solo dal sottofondo della pioggia, si è contrapposto il frastuono assordante dei clacson che per tutta la mattina hanno accompagnato il transito della auto sulla controstrada.
In conclusione, è prematuro emettere un verdetto sulla riapertura, in attesa che da domani sul corso tornino a transitare anche gli autobus della Gtm nei due sensi di marcia. Sono invece entrati regolarmente in funzione i dodici varchi elettronici a presidio della zona a traffico limitato ubicati in via Mazzini, via Piave, via Trento, via Roma, via Umbria, via Milano e corso Umberto, che verificheranno in tempo reale tutte le targhe degli automezzi in transito.

Del Vecchio: «Servono solo ritocchi»

«La riapertura del corso è andata bene del resto il traffico, essendo ripartito tra due strade alternative, non è più quello di una volta». È stato questo il commento del vice sindaco di Pescara ed assessore alla Mobilità Enzo Del Vecchio, a margine del primo giorno di riapertura al traffico dell’arteria. Resta però da risolvere il problema del semaforo di piazza della Repubblica, il quale genera code continue sulla controstrada per i veicoli che transitano in direzione sud-nord: «Oggi - assicura Del Vecchio - registreremo il semaforo aumentando di qualche secondo l’accensione del verde, ma sarà una misura temporanea finché sulla controstrada si circolerà ancora. Quando verrà chiusa, il problema sarà definitivamente risolto». Insomma, l’amministrazione comunale è più che mai in attesa di aprire al traffico via Pavone Bassani, la strada che transitando davanti la stazione centrale collegherà l’area di risulta con via De Gasperi: «Faremo - spiega l’assessore alla mobilità - piccoli lavori di segnaletica, che speriamo di ultimare entro Natale eliminando la fonte del disordine: la controstrada».
L’opposizione di centro destra, invece, ieri ha manifestato la propria contrarietà srotolando due striscioni dal palazzo dell’Aptr, con su scritto Difendi il corso e Pd=smog e tasse: «Auspichiamo - conclude Marcello Antonelli, capogruppo di Forza Italia che i cittadini dimostrino con i fatti di non gradire questa soluzione, la peggiore che potessero adottare».

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