LANCIANO - “Leggendo la replica del consigliere D' Alessandro in merito al progetto di fusione delle tre società di trasporti, si amplificano i dubbi sull'iter predisposto dalla Regione e si rafforza una sola certezza: stanno annaspando nel caos”, è questo che dichiara l’on. Fabrizio Di Stefano sulla questione Sangritana e sulla gestione trasporti regionale. Dubbioso anche sulle rassicurazioni ai dipendenti che “non percepiranno un euro in meno rispetto al proprio contratto economico”, secondo le dichiarazioni dello stesso D’Alessandro. “Forse D'Alessandro non sa che - prosegue Di Stefano - necessariamente, in un unica società il contratto dovrà essere unico per tutti i lavoratori? Altrimenti quale sarebbe il senso della fusione?”. E il deputato di Forza Italia continua “la Regione ha valutato la possibilità che uniformando tutto, gomma e ferro, si rischia di perdere l’ingente contributo statale che Sangritana e GTM continuano a percepire? O vogliono fare una riforma alla Renzi, così come è stato per le province, dove si è cambiato qualcosa affinché nulla mutasse?”.
Di Stefano, inoltre, ricorda come, nel 2012, attraverso la fondazione Cantiere Abruzzo Italia, il centrodestra propose la creazione di un consorzio pubblico privato, con la contestuale unione delle tre società, seppur mantenendo la distinzione del ferro. “Ed il centrodestra- dice ancora l’esponente di Forza Italia - ha lavorato su questo, ma ha trovato l'opposizione dei sindacati poiché per ridurre i costi era evidente che l'equiparazione degli stipendi non potesse essere fatta parametrandoli a quelli più alti.” "E allora - conclude il deputato abruzzese - D'Alessandro dice di voler rispondere? Bene, chiarisca allora dove sarà la sede della società, qual è il progetto economico, che fine faranno gli esuberi, quale sarà la sorte delle attività non contribuite dalla regione (noleggio, agenzie di viaggio, linee commerciali). Finché non ci sarà risposta a tali quesiti, non è possibile dare una delega in bianco a chi sta dimostrando d'avere poche idee e per giunta confuse”.
E anche da Casapound Lanciano arriva la contrarietà al progetto. “Non si comprendono le ragioni che dovrebbero portare ad un passo simile, considerate anche le possibili conseguenze che potrebbero aversi sull’efficienza del servizio, e per l’impatto sull’occupazione – afferma Nico Barone, responsabile lancianese Casapound Italia - La Sangritana è una società che vanta un bilancio in attivo, impegnata in progetti legati alla promozione del territorio e che garantisce collegamenti pubblici efficienti all’intera area frentana. Non sembrano quindi emergere impellenti necessità per un suo accorpamento ad una futura azienda di trasporto pubblico unificata”.
“Al contrario - prosegue la nota – un’eventuale perdita di autonomia finirebbe col portare, in virtù della perdita di una stretta relazione con il territorio frentano e in nome di piani di ‘razionalizzazione dei servizi’, alla soppressione di una serie di tratte ed al possibile licenziamento del personale che verrebbe ad essere in esubero. E la perdita di collegamenti e l’aumento della disoccupazione sono due cose che il nostro territorio, che sconta gli effetti del perdurare della crisi, non può attualmente permettersi di sostenere”.