PESCARA All’indirizzo http://www.apts-phileas.com/ appare «pagina non trovata». Al numero telefonico 0031.492.562.013, nel pomeriggio di ieri, non ha risposto nessuno, e quindi non è stato possibile ottenere una conferma ufficiale, ma su alcuni siti internet romagnoli è apparso un comunicato che sembrerebbe annunciare la chiusura dell’azienda che produce Phileas, il filobus oggetto di polemiche, che avrebbe dovuto transitare da Montesilvano a Pescara, nel primo lotto, passando sulla Strada Parco. «Alcuni pagamenti ad Apts – scrivono su Autobusblog.com, con un post poi rimbalzato su news.rimini.it, su corriereromagna.it e altri siti - non sono stati soddisfatti e diverse discussioni tecniche e commerciali sono ancora in corso. Poiché non c’è alcun segno di miglioramento della situazione nel breve o medio termine, i soci sono stati costretti a interrompere le operazioni». Insomma, l’Apts potrebbe non avere più la possibilità di fornire i mezzi alla Balfour Beatty, la società che sta eseguendo i lavori per la realizzazione della filovia, che a questo punto dovrebbe rivolgersi altrove per l’individuazione di un sostituto di Phileas, ormai noto anche come Filò. La notizia ieri in città è diventata virale a partire dal profilo Facebook del vice sindaco Enzo Del Vecchio, che ha postato in bacheca la notizia. Notizia ripresa dalle agenzie di stampa e parzialmente confermata anche dal presidente della stazione appaltante dell’opera, la Gtm, la Gestione dei trasporti metropolitani, Michele Russo. «Ho saputo», ha aggiunto, «di alcune difficoltà attraversate dall’azienda olandese. E dunque di problematiche relative a stalli dei pagamenti, come quelli di Pescara per Filò. Io adesso di preciso», ha sottolineato Russo, «ancora non so nulla. Può darsi che chiudano e comunque ancora non sappiamo se le vecchie commesse andranno avanti», osserva riferendosi ai filobus già prenotati per Pescara, «oppure no. E non so che cosa farà la Balfour Beatty». Palla al centro, dunque, sul mezzo da utilizzare per il nuovo trasporto sulla Strada Parco, in un modo del tutto inatteso, dopo un lungo braccio di ferro tra le associazioni ambientaliste, che si opponevano a Filò, e la Gtm. Alcune delle quali, attraverso la portavoce Loredana Di Paola, hanno chiesto «alla Regione Abruzzo di avvalersi immediatamente delle clausole di risoluzione, ossia di salvaguardia e garanzia che si presume siano state inserite nel contratto di fornitura». Ora, intanto, se la notizia fosse confermata, si porrà innanzitutto il problema dei fili già installati per la filovia, i quali dovrebbero essere eliminati, come pure superfluo, ha fatto notare Del Vecchio, «è diventato il manto di cemento armato posto su corso Vittorio Emanuele» per supportare il filobus. Russo, tuttavia, ha annunciato che si atterrà a quanto decideranno gli enti preposti. «Si tratta di un’opera pubblica», ha concluso, «e pertanto realizzeremo quanto ci diranno di fare Comune e Regione».