Si fa presto a dire Xpress. In realtà la società che gestisce e gestirà per 20 anni lo scalo aquilano dei parchi apre l’orizzonte a un ventaglio di soggetti giuridici oltre che a una società fiduciaria, la Trust Fid di Milano che di fatto controlla la società di gestione. Ciò significa di fatto che il socio di maggioranza della Xpress non ha un nome e un cognome. Invece, rappresentante legale e titolare della società di gestione è lo stesso Giuseppe Musarella che detiene il 4% del pacchetto con un versamento certificato da una visura camerale di 6 mila euro a fronte di un capitale versato di 200 mila. Il 96% restante è detenuto dalla Quazim srl di Milano società (che ha versato i restanti 196 mila euro del capitale) impegnata nel settore immobiliare facente parte peraltro del Gruppo Olivenol che produce integratori alimentari; tale quota è a sua volta ripartita: per il 95% in capo alla Trust Fid e per il restante 5% alla moglie di Giuseppe Musarella.
L’oggetto della società Xpress è molto ampio, oltre alle normali attività di trasporto aereo plichi e passeggeri, Xpress può gestire fiere e perfino frantoi. La Xpress risulta iscritta al registro delle imprese dell’Aquila al 15 novembre del 2012. Alla luce di questo complicato assetto societario il Comune dell’Aquila sta effettuando ulteriori verifiche anche alla luce delle criticità emerse durante una recente conferenza dei capigruppo. Ad approfondire alcuni punti poco chiari è il dirigente Lucio Nardis, che relazionerà a breve su tutto in Consiglio comunale. Sotto la lente di ingrandimento soprattutto la fidejussione fornita dalla società Creo Capital, che è in liquidazione dal 26 novembre 2013. Già dal 2005 tuttavia la Consob impediva a Creo Capital la vendita di prodotti finanziari. Questo stato di cose di fatto metterebbe a rischio la validità della fideiussione nei confronti del Comune. Di fatto la polizza sta per scadere avendo una validità triennale. Il dirigente sta effettuando delle verifiche, ma la società sarà chiamata comunque al rinnovo. Non rinnovare la fidejussione comporterebbe la rescissione del contratto.