L'AQUILA - Via libera dalla seconda commissione "territorio" riunita congiuntamente alla prima commissione "Bilancio" e alla quarta commissione "politiche europee", al progetto di legge sul riordino del trasporto pubblico locale, che prevede la fusione in un’unica entità delle tre società pubbliche Arpa, Gtm e Sangritana. Il provvedimento arriverà in aula, dopo ulteriori passaggi in commissioni il 9 dicembre.
Il sottosegretario della presidenza Camillo D'Alessandro, del Partito democratico, primo firmatario del disegno di legge, ha espresso soddisfazione per il clima di solidarietà trovato con i partiti dell'opposizione in consiglio regionale.
"Lavoreremo da oggi fino al prossimo 9 dicembre ad ulteriori mediazioni che possano rendere certo l'obiettivo di salvare non una sola Società, ma tutte le tre Società di trasporto pubblico locale in Abruzzo. Abbiamo raggiunto tre obiettivi principali: la riduzione dei trasferimenti, l'applicazione dei costi standard sul trasporto pubblico locale e l'indizione obbligatoria delle gare per il trasporto pubblico. Questi fattori rappresentano la giusta combinazione per procedere verso la direzione annunciata di una sola grande società che possa garantire servizi efficienti con costi contenuti e resti soprattutto abruzzese.”
Non faremo fare alle Società di trasporto pubblico – ha poi sottolineato D'Alessandro – la fine delle Casse di risparmio che, in nome di una presunta difesa territoriale e della loro identità, sono oggi scomparse ed acquistate da grandi gruppi bancari". "Quando si poteva fare la grande Cassa abruzzese non si fece nulla perché vinsero gli impoltronati – ha concluso D'Alessandro – questa volta non consentiremo che accada altrettanto in un settore così importante come i trasporti pubblici".
Soddisfatto anche il presidente della Commissione di vigilanza, Mauro Febbo, di Forza Italia.
"L'attività intrapresa dal gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – afferma Febbo - ha portato a un primo importante risultato nell'iter per la nascita dell'azienda unica di trasporto pubblico: si registra infatti un primo ripensamento della maggioranza che ha presentato un emendamento per porre all'attenzione del Consiglio regionale proprio il progetto di fusione di Arpa, Gtm e Sangritana.
Abbiamo scongiurato – prosegue Febbo - che venisse consegnata una delega in bianco al presidente D'Alfonso, prefigurando la possibilità che l'Assise regionale comprenda il modus operandi che porta all'azienda unica con la maggioranza che avrà la possibilità di chiarire gli argomenti e rispondere, con atti legislativi e non mediaticamente come è avvenuto e avviene, ai nostri 10 quesiti.
Quello che chiediamo è che il progetto venga prima approvato in Consiglio regionale, così come stabilito dall'articolo 2505 del Codice civile e poi fatto proprio dai tre cda. Oggi abbiamo fatto un primo importante passo in avanti ma continueremo a lavorare, anche per incidere sulla coscienza dei colleghi consiglieri di maggioranza, prima e durante il prossimo Consiglio regionale in programma il 9 dicembre", conclude Febbo.