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Pescara, 24/11/2024
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04/12/2014
Il Centro
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Ridotte le tutele dell’articolo 18. Contratto a garanzie crescenti, nuovi ammortizzatori sociali e e addio “co.co.co”
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ROMA Modifiche all’articolo 18, estensione degli ammortizzatori sociali, nuove regole per l’Aspi, introduzione del contratto a tutele crescenti e superamento delle collaborazioni coordinate e continuative: sono le principali novità contenute nella delega sul lavoro sul quale il Senato ha votato la fiducia. Dopo l’ok definitivo l’obiettivo è approvare entro dicembre i primi decreti delegati a partire da quelli sul contratto a tutele crescenti. Contratto a tutele crescenti. Arriva il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio per tutti i neoassunti. Cambia l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori con la possibilità di reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi limitata solo a quelli nulli e discriminatori e a «specifiche fattispecie» di quelli disciplinari. Saranno i decreti delegati a stabilire quali saranno queste fattispecie. Sui licenziamenti per motivi economici (esigenze aziendali) giudicati ingiustificati sarà previsto solo l’indennizzo. Forme contrattuali. L’obiettivo al quale si vuole arrivare con il contratto a tutele crescenti è di farne la modalità normale di assunzione sfoltendo le decine di forme contrattuali e le norme esistenti. Si punta alla creazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie contrattuali e al «superamento» delle collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.) Mansioni e controlli. Si rivede la disciplina delle mansioni in caso di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento. Il passaggio da una mansione all’altra diventa più semplice (con la possibilità anche di demansionamento). Viene rivista anche la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro. Riforma Cig. Sarà impossibile autorizzare la cig in caso di cessazione «definitiva» di attività aziendale. L’obiettivo è di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori con tutele uniformi e legate alla storia contributiva del dipendente. Saranno rivisti i limiti di durata del sussidio (adesso il tetto è di due anni per la cassa ordinaria e di quattro per la straordinaria) e sarà prevista una maggiore partecipazione da parte delle aziende che la utilizzano. Riforma Aspi. La durata del trattamento di disoccupazione dovrà essere rapportata alla «pregressa storia contributiva» del lavoratore con l’incremento della durata massima (per ora fissata a 18 mesi a regime nel 2016, ndr) per quelli con le carriere contributive più rilevanti. Si vuole estendere l’Aspi ai collaboratori fino al superamento di questo tipo di contratto. No vacatio legis. Legge e decreti delegati entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta. Gli effetti degli interventi normativi saranno oggetto di un monitoraggio permanente da realizzarsi senza maggiori oneri.
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