Raggiunto un accordo temporaneo per la gestione della cabinovia di Prati di Tivo. Scongiurata così una stagione senza impianti di risalita funzionanti ed evitato anche il danno economico di 5 milioni di euro. Messe da parte le diverse rivendicazioni degli albergatori e della Gran Sasso Teramano (partecipata dalla Provincia e Camera di Commercio), soggetti che in queste settimane hanno faticato non poco per trovare un punto d’incontro. Il neo Consorzio, al cui interno si sono raggruppati tutti gli imprenditori locali e la Siget, dovrà versare una quota fissa l’altra variabile sulla base degli incassi: pagherà dunque alla Gran Sasso Teramano la somma di 50 mila euro e non meno del 10% sull'incasso della stagione per la gestione degli impianti. «E' un accordo temporaneo – dichiara Renzo Di Sabatino, Presidente della Provincia - con l'intesa di avviare da subito un confronto con gli altri soci, Camera di Commercio e Regione, sulla base di un piano industriale, che in parte è già delineato, e che riguarderà non solo la gestione degli impianti ma il rilancio di tutta la stazione sciistica». L’accordo è giunto proprio all’ultimo minuto perché tra poche ore si dovrà dare una risposta all’Ustif, un organo periferico del ministero delle infrastrutture, che dovrà verificare gli impianti e dare l’ok alla stagione invernale. Il Consorzio, fino a poche ore prima, metteva sul piatto per la gestione degli impianti 300 mila euro per tre anni. Mentre la Gran Sasso Teramano chiedeva la copertura delle eventuali perdite da parte del Consorzio, più 50 mila euro come costo di gestione ogni anno e il 15% dell’incasso. Ma alla fine è arrivato l’accordo.